Lo spaccio su viale Grimaldi: "Per 60 euro non ce la metto la faccia"

Lo spaccio su viale Grimaldi: “Per 60 euro non ce la metto più la faccia”

L'inchiesta che ha portato all'arresto di 14 persone

CATANIA – Le 14 persone coinvolte nell’indagine “Fossa dei leoni 2“, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Catania e condotta dal nucleo operativo della compagnia di Catania Fontanarossa, ha permesso di venire a capo di quella piazza di spaccio che operava al numero 10 di viale Grimaldi a Librino. Al vertice dell’organizzazione risulta esservi stato Angelo Condorelli, classe 1990, già detenuto nel carcere di Enna.

Il modus operandi

Per comprendere compiutamente al dinamica illecita di spaccio, occorre precisare che dove avveniva materialmente la cessione della droga era l’androne del palazzo. Nella fattispecie un portone in ferro battuto, apribile solo dall’interno che garantiva la sicurezza degli spacciatori. A questa misura di protezione si aggiungevano le vedette: alcune chiamate a osservare gli ingressi, altre a filtrare gli acquirenti.

La via di fuga utilizzata più spesso dai pusber per sottrarsi alla cattura era la terrazza dello stabile di viale Grimaldi che, collegando l’edificio della scala A con l’edificio della scala B, consentiva di sfruttare anche gli appartamenti siti in questo plesso quali luoghi adatti a nascondersi.

La dinamica ordinaria di fuga poteva, quindi, sintetizzarsi verosimilmente in questa maniera: il pusher, avvertito dell’imminente arrivo delle forze dell’ordine, dall’androne al piano terra della scala A fuggiva lungo al tromba delle scale fino all’ultimo piano del palazzo dove vi è una terrazza che comunica con l’edificio adiacente (scala B). Attraversando la terrazza, abbandonava al sostanza stupefacente all’interno dell’intercapedine muraria che separa i due edifici, scavalcava il muretto ed entrava all’interno dell’edificio scala B.

Scendendo giù per le scale raggiungeva quindi uno degli appartamenti per attendere l’allontanamento delle forze dell’ordine.
Ad allontanamento avvenuto veniva recuperata la sostanza stupefacente abbandonata e riprendeva regolarmente l’attività di spaccio. In diverse occasioni i Carabinieri, avendo cognizione della dinamica elusiva, riuscivano a fermare i diversi pusher all’ultimo piano della scala B mentre erano intenti a scendere giù per le scale, anche se ormai privi dello stupefacente. Altro ruolo importante ai fini dello svolgimento dell’illecito in disamina era quello del rifornitore, vale a dire di colui che aveva li compito di recarsi presso l’abitazione dov’era custodita e suddivisa in dosi al sostanza stupefacente, di prelevarla e quindi di trasportarla e consegnarla al pusher posizionato nell’androne della scala A del viale Grimaldi 10.

Pretese e frizioni

In questo contesto, non mancavano anche gli episodi che mettevano in frizione gli appartenenti alla banda. In una occasione, tanto per riportare un esempio, Salvatore Cristaudo manifesta tutto il suo scontento nei confronti di Angelo Condorelli per non essere intervenuto in suo favore permettendogli di spacciare nel turno pomeridiano al posto di Claudio Francesco Sciuto detto “Il Topo”. Durante il suo sfogo confessa a Orazio Drago che non è intenzionato “a lavorare” per al ridicola somma di 60 euro giornaliere precisando che piuttosto si accontenterebbe di andare a lavorare. 

Drago ha li compito di far accedere gli acquirenti all’interno della palazzina della scala A, luogo in cui avviene lo spaccio della sostanza stupefacente oltre, quando necessita, ad approvvigionare lo stupefacente al pusher mentre Daniele Giuseppe Fabiano assolve il compito di pusher.

DRAGO Orazio: Ma allora come siete rimasti..? Ti fai il pomeriggio..?

CRISTAUDO Salvatore: Mpare..! Gliel’ho detto..! Mi ci devo mettere io..!! Va’ bene., va bene,. e poi scende tutti i giorni. E c’è bisogno..! Non ci sto più per 100 euro, 60 euro.. 

DRAGO Orazio: E’ normale…

CRISTAUDO Salvatore: Mi accontento a stare perso. Senza neanche che gli metto la benzina nella macchina, non esco di casa, ma per 60 euro non ce la metto più la faccia. Glielo deve dire Nani.; “Te al posso dire una cosa.? Ho parlato con Puccio, la sera c’è Puccio..!”. Prendetemi faccio pure due, tre mesi nella grada, perché la sera non è come la mattina.. La sera vengo ale cinque emezza direttamente…

DRAGO Orazio: Nani non glielo può dire, lo sai perché.? Perché poi va a finire che…incomprensibile in quanto parla mentre mangia. Dovete essere d’accordo tutti e due..! Vi dovete mettere d’accordo tutti e due..! …incomprensibile, i due parlano contemporaneamente….

CRISTAUDO Salvatore: Gli dice: ” eehhh., Topo..! (n.d.r. soprannome di Claudio Sciuto Francesco) Vedi che Puccio non è quattro giorni che è qua..! Puccio è 15 anni che è con me.!”.

Le accuse

Intanto, nelle scorse ore i carabinieri hanno portato in carcere gli ultimi tre ricercati dell’operazione “Fossa dei Leoni II”. Per i 14 arrestati le accuse, contestate a vario titolo sono associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga.


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