L'uomo giusto al posto giusto | Savona, "stoppa" i tagli - Live Sicilia

L’uomo giusto al posto giusto | Savona, “stoppa” i tagli

Riccardo Savona viene scelto come guida della commissione "spending review". E in una sola giornata, passa il disegno di legge che "neutralizza" i tagli alle indennità, previsti dal Decreto Monti. Il suo predecessore, Cracolici, che si era dimesso a causa dell'ostruzionismo dei colleghi: "La proposta del nuovo presidente ha trovato maggiori consensi". Faraone ironizza: "Hanno messo una volpe a guardia di un pollaio".

Spending review
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PALERMO – La commissione Spending review è “esplosa” sotto i colpi, anche, di un suo emendamento. Adesso, Riccardo Savona è il presidente di quella stessa commissione che dovrebbe limitarsi ad applicare il decreto Monti sui tagli ai deputati. Ma che ha deciso di far sparire il legame col decreto Monti. E magari, anche i tagli.

Già, perché Riccardo Savona, ex fondatore del Movimento popolare siciliano (“costola” dell’Mpa di Raffaele Lombardo), candidato ed eletto alle ultime regionali tra le fila dei miccicheiani di Grande Sud e infine passato ai Democratici e riformisti, fedelissimi del presidente Crocetta, è stato indicato dal suo predecessore Antonello Cracolici come uno di quei deputati che avevano scelto la via del “traccheggiamento”. Dell’attesa. Dell’ostruzionismo, per frenare l’applicazione dei tagli. Tagli che, per intenderci, avrebbero ridotto le indennità complessive del presidente della Regione e degli assessori ad “appena” 13.300 euro lordi. Mentre per i deputati lo stipendio sarebbe sceso alla modica somma di 11.100 euro lordi.

Ma in commissione, ecco la “fronda” dei deputati. “Sembrava ci fosse una commissione dentro la commissione” racconterà in quei giorni uno sbalordito Cracolici. Ed ecco un emendamento. Firmato proprio da Riccardo Savona. La proposta prevedeva, di fatto, di ignorare i limiti del “Monti” e di legare lo stipendio del parlamentare a quello dei Senatori, con una riduzione del 20%. Un escamotage utile, nel caso in cui le indennità di Palazzo Madama avessero ripreso a crescere. “Formalmente, l’emendamento che chiedeva di sganciarci dal decreto Monti – confermò Cracolici in conferenza stampa – portava la firma di Riccardo Savona”. E quell’emendamento è diventata legge. I deputati siciliani, insomma, hanno difeso le prerogative dello Statuto. L’autonomia siciliana. E le proprie indennità. Che intanto scendono un po’. Ma potrebbero tornare a salire, nel caso in cui i senatori decidessero di farle salire.

“Quando ho scelto di dimettermi – ha commentato ieri Antonello Cracolici – ho preso atto che in commissione c’era un orientamento diverso dal mio. Rispetto le maggioranze, e la mia linea non era sufficientemente condivisa. Evidentemente lo è stata quella del deputato Savona, visto anche che sono riusciti a risolvere tutto in un solo giorno”.

Ma la scelta di piazzare proprio Savona al vertice della commissione incaricata – sulla carta – di tagliare gli stipendi ha finito per scatenare ironie e battute. Anche sui social network. Dove si sono esibiti persino esponenti politici ed ex amministratori. È il caso, ad esempio, di Davide Faraone che condensa la sua idea in un tweet: “Hanno messo una volpe a guardia del pollaio”, per poi approfondire la questione: “Sono sbalordito – ha detto – con questa scelta, il rischio è che gli stipendi dei parlamentari invece di diminuire finiscano per crescere. E la cosa più scandalosa è che si faccia passare questa difesa della busta paga, come una difesa dell’Autonomia. Che in Sicilia si tradurrà nel mantenimento di alcuni privilegi davvero assurdi: gli assessori regionali continueranno a guadagnare più dei ministri, e il presidente della Regione più di Barack Obama”.

E la decisione presa ieri in serata dalla commissione non ha rassicurato il parlamentare del Pd: “Se questa è la rivoluzione, siamo davvero messi bene – commenta – a questo punto forse sarebbe stato il caso di scioglierla questa commissione. Il presidente dell’Assemblea avrebbe potuto semplicemente applicare un decreto che è vigente già nel resto d’Italia. E invece che si fa? Si mette uno stopper a guardia delle indennità. Mentre ai siciliani si propinano aumenti di ogni tipo. Questo è un segnale devastante”.

Ancora più caustico l’ex assessore all’Economia Gaetano Armao. A dire il vero, i rapporti tra Armao e Savona (nei ruoli rispettivamente di componente della giunta Lombardo e di presidente della Commissione bilancio all’Ars) in passato non sono mai stati molto felici. “Savona che si occupa della Shpentik riviut annunciata dal compare Crocetta – ha scritto su Facebook – è come mettere un bulimico a riordinare una salumeria. Si tratta di colui che da presidente della commissione bilancio ha ostacolato ogni mio tentativo, da assessore all’economia, di realizzare contenimenti di spesa, per fortuna riuscendoci solo in parte. Basta leggere le cronache dello scorso anno – aggiunge Armao – per rendersene conto, a partire dalla disinvolta gestione dei precari”.


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