"La compagna di Messina Denaro": arrestata la maestra Bonafede

“È la donna di Messina Denaro”: arrestata la maestra Bonafede VIDEO

Una pedina della rete di complici dell'ex latitante

PALERMO – Laura Bonafede ha intrattenuto una lunga relazione con Matteo Messina Denaro. Non è stata una delle tante donne del capomafia negli anni di latitanza, ma una compagna di vita. Per un periodo avrebbero addirittura abitato sotto lo stesso tetto.

La maestra di Castelvetrano, 55 anni, è stata arrestata dai carabinieri del Ros per favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza di pena. La Direzione distrettuale antimafia di Palermo scrive un nuovo capitolo dell’incredibile storia del padrino.

Su Laura Bonafede, figlia del capomafia Leonardo, c’è molto di più della lettera che ha scritto a Messina Denaro pochi giorni prima che lo arrestassero all’esterno della clinica “La Maddalena” di Palermo e del fugace incontro davanti al banco salumi di un supermercato a Campobello di Mazara.

Secondo la ricostruzione del procuratore Maurizio de Lucia, dell’aggiunto Paolo Guido e del sostituto Gianluca De Leo, il loro rapporto risalirebbe al 1996. Una relazione, la loro, che sovverte anche le regole di Cosa Nostra, visto che la donna è sposata con l’ergastolano Salvatore Gentile. Il fine pena mai gli è stato inflitto per degli omicidi, alcuni dei quali commessi assieme o per conto di Messina Denaro.

Le lettere prima dell’arresto

C’era un rapporto epistolare “molto intenso” tra Matteo Messina Denaro e Laura Bonafede. La scoperta nasce dal ritrovamento al padrino di Castelvetrano di una lettera-diario scritta da una persona che si firmava con lo pseudonimo di “cugino” per proteggere la sua vera identità e diretta a Messina Denaro. Nessun dubbio per gli investigatori: l’interlocutore era Laura Bonafede.

Messina Denaro non ha fatto in tempo a recapitarle la risposta. “Ci siamo visti da vicino ed anche parlati. – scriveva il capomafia all’interlocutore – mi avrai trovato invecchiato e stanco (…) a me ha fatto piacere vederti e parlarti, cercavo di tenere la situazione sotto controllo ma non ho visto niente di pericoloso, certo c’è da vedere cosa ha pensato l’affetta-formaggi, perché a te ti conosce e sa che tipo sei, a me mi conosce di vista come cliente ma non sa nulla, certo ora che mi ha visto parlare con te sarà incuriosito di sapere chi sono”.

Bonafede avrebbe provveduto alle necessità di vita quotidiana del latitante. Gli faceva avere la spesa nei giorni del Covid temendo che Messina Denaro venisse contagiato. Avrebbero usato un linguaggio cifrato per tutelare l’identità di altri protagonisti della rete di protezione del boss.

Le “pedine” della famiglia Bonafede

Cugina del geometra Andrea Bonafede che ha prestato l’identità al boss, cugina del dipendente comunale, anche lui di nome Andrea Bonafede che ha fatto da tramite con il medico Alfonso Tumbarello per le ricette necessarie alle terapie per le cure del cancro, e cugina di Emanuele Bonafede, uno dei vivandieri del padrino arrestato insieme alla moglie Lorena Lanceri.

Tutto riporta ai membri della famiglia del capomafia, oggi deceduto, Leonardo Bonafede. Il rapporto con il latitante mai è venuto meno.

Ora emerge che Laura Bonafede e Messina Denaro avrebbero addirittura condiviso un percorso di vita. Nell’ultimo periodo erano stati costretti ad allontanarsi, ma la voglia di vedersi avrebbe prevalso. E così avrebbero fissato appuntamenti veloci, come avvenuto al supermercato.


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