Meloni suona l'allarme Musumeci: "Vediamoci per la Sicilia"

Meloni e l’allarme Musumeci: “Vediamoci per la Sicilia” VIDEO

La sconfitta del centrodestra alle amministrative. Preoccupazione per la Sicilia
PALAZZO D'ORLEANS
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2 min di lettura

“Basta litigi, a partire della Sicilia, non possiamo rischiare di mettere a repentaglio il risultato delle politiche. Chiederò a Salvini e Berlusconi di vederci il prima possibile per evitare ulteriori divisioni”. Le parole social di Giorgia Meloni, leader di ‘Fratelli d’Italia’, partono da un dato e approdano all’allarme. L’elemento di cronaca è la sconfitta del centrodestra nelle freschissime amministrative. Divisioni, ripicche e litigi spaccano la coalizione che, per un pelo, a Palermo, è riuscita a trovare la sintesi sul nome di Roberto Lagalla.

Una preoccupazione, manifestata troppo tardi, e condivisa, sempre con ritardo, da Matteo Salvini: “Spiace per le città perse al ballottaggio, nonostante l’impegno di candidati e militanti – ha scritto su Facebook il leader della Lega-, spesso per le divisioni e i litigi nel centrodestra come a Verona, che non si dovranno più ripetere. Spiace per la bassa partecipazione al voto, spesso inferiore al 30%, segnale che costringe tutti a lavorare di più e meglio”. Ci si lecca le profonde ferite politiche e si guarda all’orizzonte, cominciando proprio da Palazzo d’Orleans. Ecco l’allerta.

Perché, come è noto, la vicenda in Sicilia si è avviluppata – con i soliti litigi, con le ripicche e le divisioni – sulla vicenda intricatissima della ricandidatura del presidente della Regione uscente, Nello Musumeci. Lui vuole tentare il bis. Molti degli alleati preferirebbero un altro nome, per dirla garbatamente. Il riferimento del governatore al suo successore, la conferenza stampa pugnace e le parole di questi giorni non hanno ammorbidito il contesto. Ecco perché Palermo, con vista sull’Isola, rischia di diventare un’altra roccaforte perduta. Ed ecco perché Giorgia Meloni suona ‘l’allarme Musumeci’. Nel senso del metodo, visto che i meloniani appoggiano il desiderio presidenziale.

Nel frattempo, il centrosinistra si sta muovendo. Il Pd ha lanciato alle ‘presidenziali’ il nome di Caterina Chinnici. E’ un tentativo di giocare d’anticipo per sfruttare i problemi del centrodestra. A Palermo è stato prodotto lo stesso schema temporale, su meccanismi diversi, con la candidatura a sindaco di Franco Miceli, ma non è bastato al cospetto di una ritrovata compattezza degli avversari. Qui, il quadro è, però, differente: non c’è un Leoluca Orlando al commiato, con conseguente riflusso del voto, dopo anni di amministrazione difficili.

Sarà, infatti, proprio Nello Musumeci a congedarsi dagli elettori con un bilancio in chiaroscuro. Gianfranco Miccichè, il principale avversario della ricandidatura, non ha dubbi, come si sa: “Non pongo aut aut a nessuno. Vogliamo vincere in Sicilia o no? Perché se l’obiettivo è quello, ricandidando Musumeci il rischio di perdere invece è altissimo”. (Roberto Puglisi)


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