La voce di Messina Denaro: l'audio integrale dell'interrogatorio

Messina Denaro, la voce del padrino: l’audio integrale dell’interrogatorio

L'incontro con i giudici un mese dopo l'arresto

PALERMO – Pseudonimo o soprannome? “Nessuno”. Residenza anagrafica? “Privo di residenza“. Professione? “Agricoltore”. Luogo in cui esercita l’attività lavorativa? “Castelvetrano”. Condizioni di vita? “Ottime, non mi manca nulla“. Titolo di studio? “Licenza media”. Beni patrimoniali? “Nessuno, anzi certo che ne ho, sennò come potevo vivere fino ad ora”. Dire di cosa si tratta però “sarebbe da stupidi”.

Inizia così, con le domande di rito, il 16 febbraio 2023, l’interrogatorio di Matteo Messina Denaro collegato in video conferenza dal carcere, a L’Aquila, dove si trovava rinchiuso da un mese. Ad interrogarlo è il giudice per le indagini preliminari Alfredo Montalto. Sono presenti i pubblici ministeri Giovanni Antoci e Gianluca De Leo. Pubblichiamo integralmente l’audio dell’interrogatorio.

Lucido e mafioso fino al midollo. Ambiguo e, a suo modo, ironico. La sua voce non ha tradito emozioni, se non quando ha cercato di scrollarsi di dosso l’accusa di non avere ucciso il piccolo Giuseppe Di Matteo. Come se averlo fatto rapire e tenerlo prigioniero fosse un peccato veniale. La malattia che lo ha portato alla morte non lo aveva ancora sopraffatto. Ha cercato di negare la sua storia sanguinaria. Graviano, Riina, le stragi di mafia: nulla ha detto di sapere. La mafia ha sostenuto di conoscerla dai resoconti dei giornali.

L’INTERROGATORIO AUDIO PARTE 1
L’INTERROGATORIO AUDIO PARTE 2
L’INTERROGATORIO AUDIO PARTE 3
L’INTERROGATORIO AUDIO PARTE 4


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