Minardo: "Sul Ponte io e Salvini ci mettiamo la faccia" - Live Sicilia

Minardo: “Sul Ponte io e Salvini ci mettiamo la faccia”

Il segretario regionale della Lega fa il punto sullo stato dell’arte nella coalizione

PALERMO – Sono soddisfatto di aver contribuito attivamente per una candidatura finale unitaria e serena, quella di Renato Schifani”. Con queste parole il segretario regionale della Lega, Nino Minardo, getta acqua sul fuoco delle polemiche che hanno segnato gli ultimi giorni del governo Musumeci. Adesso si volta pagina. Minardo guarda al futuro e scommette sulla tenuta del centrodestra sulla base di “un patto di lealtà siglato da tutti i partiti”. 

Segretario, rompiamo il ghiaccio. Poteva guidare lei la coalizione di centrodestra. Rimpianti?

E’ una domanda che mi hanno posto in molti in queste settimane, in forma pubblica e privata. Ho dato sempre la medesima risposta: il mio carattere e la mia storia politica mi hanno sempre indotto a mettere davanti idee e progetti alle ambizioni personali e soprattutto a preferire le ricuciture degli strappi piuttosto che anche solo rischiare di crearne di nuovi. Detto ciò, sono pienamente convinto e soddisfatto della scelta che ho fatto, di proseguire il mio impegno politico a Roma e non ho nessun rimpianto. Sono soddisfatto di aver contribuito attivamente per una candidatura finale unitaria e serena, quella di Renato Schifani. 

La vicenda del mancato bis di Musumeci rischia di lasciare degli strascichi di non poco conto. Che aria tira nel centrodestra siciliano?

Qualche strascico è restato, sarebbe sciocco negarlo. Sono però, tanto da punto di vista politico che personale, strascichi marginali rispetto alla visione d’insieme e al patto di lealtà che tutti i partiti e tutti i candidati a sostegno di Schifani hanno siglato. Per questo vinceremo e governeremo bene anzi, da un punto di vista della dialettica interna, lo faremo meglio della legislatura che si avvia al termine. 

Ci fa una previsione. Che risultati otterrà Prima l’Italia? Non temete che il simbolo con Alberto da Giussano possa danneggiarvi?

Il risultato della nostra lista sarà buono e incoraggiante anche per il futuro, lo determineranno le candidature di uomini e donne radicati nei territori della Sicilia e che hanno scelto con convinzione questo progetto politico che è ambizioso nel medio termine e porta finalmente e compiutamente nella nostra regione le tante novità introdotte negli ultimi anni dalla leadership di Matteo Salvini nella Lega. 

Le vostre proposte per rilanciare la Sicilia.

Parola chiave, fondamentale, imprescindibile in ogni ragionamento è lavoro. Scrivetela in maiuscolo nell’intervista per favore. Ogni singola decisione, ogni sostegno, ogni incentivo e ogni risorsa che verranno destinati ai comparti produttivi dovranno avere come stella polare il mantenimento dei livelli occupazionali e la creazione di nuovi posti di lavoro. Detto ciò ci sono altre due cose da fare subito a Palermo: agire di concerto con Roma per contrastare il fenomeno del “caro bollette” che sta annichilendo le imprese e portando alla disperazione le famiglie (su questo tema faccio sempre notare che l’unico che si sta dannando l’anima in campagna elettorale è Matteo Salvini) e sbloccare a tutti i costi l’iter per la costruzione dei termovalorizzatori in Sicilia. I passi in avanti sui termovalorizzatori li abbiamo fatti nella legislatura che volge a termine anche grazie alla spinta politica che la Lega ha esercitato; nella prossima legislatura voglio vedere più entusiasmo, forza e pragmatismo per costruirli e renderli operativi, in tal senso ho colto dichiarazioni rassicuranti da Renato Schifani e ne sono lieto. 

Ponte sullo Stretto sì o no?

Sì e subito. All’ordine del giorno in Consiglio dei Ministri immediatamente dopo il giuramento dei ministri al Quirinale. Non è uno slogan, è un impegno categorico su cui se mi consentite ci ha messo la faccia Salvini e da segretario regionale della Lega Sicilia ce la metto anche io.  

Il maggiore limite dell’esperienza del governo Musumeci.

L’ho ripetuto tante volte, serviva maggiore ascolto.  Il centrodestra, però, dovrà anche isolare prontamente chi mette veti e semina zizzania e di questi personaggi ce n’è stato qualcuno di troppo negli anni passati. Nella prossima legislatura abbiamo la grande occasione e soprattutto il dovere morale e politico di rigenerare la classe dirigente non solo anagraficamente, dando risalto alle esigenze generali e a quelle di ogni porzione di territorio della nostra meravigliosa SiciliaConto molto su Renato Schifani per lavorare per dare risposte ai siciliani piuttosto che cincischiare sulle nomine o alimentare gli inutili personalismi. 

E il suo punto di forza?

Nello è sempre stato ed è persona di valore, coerente e ancorato a valori politici non negoziabili. Una grande forza legata a solidi ideali. 


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