L'omicidio a Palermo, i familiari: "Ora giustizia per Stefano"

L’omicidio a Palermo: “Ci hanno tolto un padre e marito, ora giustizia”

I familiari di Stefano Gaglio: "Verità per te e per tutti quelli che soffrono"

PALERMO – Strazio e desiderio di giustizia. La famiglia e gli amici di Stefano Gaglio vogliono la verità su quello che è accaduto due giorni fa davanti alla farmacia in cui lavorava. L’uomo, 39 anni, era sposato e aveva due figlie. E’ stato ucciso a colpi di pistola in via Oberdan, all’angolo con piazza Principe di Camporeale: aveva appena parcheggiato il suo scooter per recarsi al lavoro. Erano da poco trascorse le 9.

Il delitto davanti alla farmacia

All’improvviso, quei quattro colpi di pistola, sparati a distanza ravvicinata, che non gli hanno lasciato scampo. Per l’omicidio è stato fermato il cognato della vittima, il compagno della sorella della moglie. Giuseppe Cangemi, dipendente della Rap che abita alla Kalsa, ha confessato l’omicidio, ma non c’è ancora un movente. L’uomo ha detto di non sapere perché ha fatto fuoco, fornendo durante l’interrogatorio risposte traballanti.

Si indaga sul movente

“C’è un forte disagio psichico”, ha detto l’avvocato Salvino Pantuso che difende Cangemi, ma gli inquirenti sono al lavoro per verificare anche questo aspetto. I familiari di Gaglio sfogano nel frattempo sui social tutto il loro dolore.

Lo sfogo sui social: “Vogliamo giustizia per Stefano”

“E’ in grado di intendere e di volere, in famiglia lo conosciamo tutti bene – scrivono -. Sapeva i movimenti di Stefano e ci ha tolto un padre e un marito. Ora vogliamo giustizia”. In un lungo post, anche la dolorosa ricostruzione di ciò che è accaduto, da parte di chi l’ha vissuto in prima persona.

Il racconto del dolore

“Stefano aveva appena lasciato sua figlia a scuola. Fa colazione e va a lavorare, come ogni santo giorno. Ogni giorno puntuale, non mancava mai e sapete perché? Perché quello era il pane dei suoi figli. Nel frattempo l’altra figlia, la più piccola, era ignara di tutto. Aveva visto il papà la sera prima, la moglie lo aveva sentito la mattina stessa poco prima. Poi gli spari. Così è stato tolto un padre a due bambine, lasciando una donna sola, persa nel buio”.

Il messaggio poi prosegue: “Una freddezza inaudita, ma le telecamere riprendono tutto. La polizia chiama la moglie di Stefano, le bambine escono da scuola. La più grande ha appreso la notizia da noi, un trauma, un’angoscia, una rabbia che solo chi perde qualcuno così, strappato all’improvviso può capire. La bambina per ore e ore si interrogava. Chiedeva cosa stesse succedendo, perché non era a casa sua, perché non potesse chiamare la sua mamma”.

“Come spiegarlo a una bambina?”

“Come si può spiegare a una bambina quello che è successo? – Si legge -. Come si potrà mai rassegnare una donna che perde il marito in questo modo? E’ stata distrutta la vita di tutti noi. Pretendiamo giustizia, chi ha ucciso Stefano deve pagare. Addio Stefano, ti amiamo”.

“Giustizia per Stefano e per chi soffre”

Un dolore a cui fa seguito l’appello di una nipote di Gaglio, che ribadisce: “Ad oggi mi rendo conto che mi hanno toccato in maniera diretta, mi hanno colpito nel cuore. Il mio cuore, me l’hanno proprio levato dal petto. Le mie cugine sono come sorelle e i miei zii come i miei genitori e questo rapporto è così profondo con tutta la mia famiglia, (con chi io ritengo famiglia). La gente condivide la tua storia e tutti parlano bene di te. Ormai non possiamo più tornare indietro, ma speriamo che la tua scomparsa non sia stata vana. Voglio solo giustizia per te e per tutte le persone che hanno sofferto”.


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