«Tutto parla di omicidio», afferma l’avvocato della famiglia del Maresciallo Antonino Lombardo, Salvatore Traina e il dossier che ha in mano lo dimostra.
Uno gli ha sparato e alcuni altri, pur sapendo, hanno taciuto e probabilmente ne hanno tratto utilità. Questo è il necessario antefatto di questa lettera.
Scrivo all’assassino e ai suoi complici. Da uomo a uomo.
A te che hai ucciso un uomo o ne hai condiviso o coperto l’assassinio, magari supponendo di agire in nome di valori superiori;
a te a cui così tanto piace che chi ti guarda ti creda con la coscienza pulita, e invece sai che sei un assassino o un suo complice;
a te che sino ad ora sei stato protetto, ma che ora vedi rimesso in discussione il tuo futuro e la dignità, la stima, l’aura morale che ti sei costruito attorno;
a te che ora guardi alla possibilità, anzi, alla certezza che si scopra il tuo crimine e tuttavia rifiuti di crederlo possibile;
a te che dal tribunale della coscienza sei condannato ogni giorno perché ti manca il coraggio di confessare e di liberarti non del delitto commesso,
ma della tua finzione nella società e tra le persone che ti sono care;
a te che non hai la libertà di mostrarti normale perché sei costretto a difenderti da quel tuo crimine sforzandoti di mostrarti eccellente;
a te che, ormai in età avanzata, perderai con la condanna tutto ciò che hai costruito e vedrai fissata tutta la tua vita nel tuo crimine di un solo giorno;
a te che potresti guadagnarti il merito storico di avere saputo dire la verità dopo decenni di tumultuoso silenzio;
a te che, confessando prima di essere riconosciuto colpevole, potresti spostare tutto il senso della tua vita e del ricordo di te;
a te che potresti restare nella Storia come quell’uomo che, dopo aver scelto quel delitto, ha scelto il suo liberatorio castigo.
Accanto a te, da uomo a uomo, io ti prospetto di riprenderti la tua vita perché, con il tuo silenzio, finora l’hai persa anche tu.
Datti aiuto.
Un semplice grazie.
leggevo tutti i commenti che in queste giornate afose si stanno accumulando e arrovellando su alcuni, uno in particolar modo, temi di cronaca. Da qualche parte ho letto: “A mare siete!” ed il mare è pericoloso.
Indispensabile quindi diventa il salvagente, se si vuole sopravvivere!
E questo mi pare “splendido”
Un abbraccio “caloroso”!
Carmelo Pulvino
😉
Leggendo questa pagina sono stata colta da una grande tristezza mista a rabbia.
Queste parole sono il grido di un uomo che rivendica il diritto di mantenere inalterata la propria libertà di pensiero e insieme il diritto ad avere riconosciuti i propri meriti non a parole ma nei fatti. Forse per questo Sarullo, che non ama infarcire i propri scritti con citazioni, sente addirittura qui il bisogno di ricorrere ad un intero brano. Sarullo dunque come Cirano-Rostand. E non è consolatorio avere la riprova che il mondo, in fondo, è sempre lo stesso e ripropone sempre i suoi modelli: uomini di potere vili stupidi e miserabili, lacchè vanitosi ignoranti e sciocchi, tutti tesi a soddisfare le proprie cupidigie alla faccia di chi seriamente fa il proprio lavoro e che potrebbe mettere in difficoltà questo stuolo di oche starnazzanti con la sua sola presenza.
Giusto per parlare dell’ultimo episodio, Schifani avrebbe smentito la sua natura di uomo vendicativo invidioso e permaloso se avesse speso una sola parola in favore del proprio consigliere culturale in occasione delle nomine del CdA Rai. Il nostro Presidente del Senato può credersi e farsi credere un grande quando si trova circondato dai suoi amici, ma certo né culturalmente né umanamente può reggere il paragone con Sarullo. Quindi, secondo lui, meglio tenerlo all’angolo o in naftalina, visto che poi, grande fatto, non sarebbe neanche disponibile a compromessi per soddisfare le proprie eventuali richieste derivanti dall’esercizio meno nobile del potere.
Ma il danno di una tale impostazione non ricade solo su Sarullo. La comunità intera viene privata di un esponente valido ed efficiente in un posto di delicata importanza, e dio solo sa invece quanto ne avremmo bisogno.
Una delle mie scene preferite.
Edmond de Rostand è un genio perchè in Cyrano riesce a fissare in modo splendido e vivo l’alto ed il basso dell’uomo. Le sue vette e le cantine dove nasconde le sue vergogne, le sue impudiche pudenda.
Meravigliosa questa parte come, tra l’altro, tutto il film con lo splendido Gerard Depardieu che lo ha portato vivo e vibrante mantenendone l’originale forza dei versi senza cedere al banalese di un film per “famiglie”. Il finale del Cyrano non manca mai di far scendere una lacrima e ho sempre sognato di potermi meritare l’Epitaffio che Cyrano si attribuisce: “Filosofo, naturalista, maestro d’armi e rime, musicista, viaggiatore ascensionista, istrione, ma non ebbe claque, amante anche: senza conquista.
Qui giace ercole savivien Cyrano de Bergerac, che fu tutto e lo fu invano”.
Si invano perchè non c’è miglior sorte che quella dei perdenti chè “la sconfitta e la vittoria hanno in comune in ogni caso una personalità e un vigore”.
E siccome anche a me piace scivolare negli abissi dopo aver provato immeritatamente a tratare delle vette approfitto per lasciare ad Aldo Sarullo un simpatico e triste: l’avevo detto!
Credo che lui capirà e con un sorriso continuerà la sua vita senza salvagente come fanno gli Uomini che certi ammennicoli li hanno svestiti da bambini e che nella vecchiaia al massimo, degli “optional” dell’infanzia, potranno sopportare (qualora la sorte lo imponga) i pannolini e le cure del corpo ma non certo la tutela di chi, al massimo, potrebbe essere meritevole di tutelare i panni sporchi e non certo la vita e le scelte di un Uomo.
Antonio Triolo
Forse il sig Sarullo farebbe bene a tacere. Non fosse altro che per il fatto che lui la sua libertà non l’hai mai avuta, men che meno una forma di onestà intellettuale, aduso com’é, da sempre, a blandire qualche potente di turno. Solo ultimo dei quali il presidente del Senato. La smetta di scimmiottare le manie degli intellettuali. Lei non lo é. Anzi forze sì. Si alzi. Le ginocchia non le fanno male?
@ Gaspare Norrito
Non voglio fare l’avvocato di nessuno. Ma le spiego, visto che non ha capito, un paio di cose.
Sarullo, da come risulta da questo sito e non solo, “vende pensieri”. Come un avvocato vende il proprio sapere di leggi, il medico il proprio sapere taumaturgico. Una persona che si occupa di comunicazione, e non soltanto, “vende pensieri”. E tutti vendono a tutti, come è giusto che sia. Per esempio Velardi ha lavorato per D’Alema e ora per Polverini. E allora? L’avvocato di Don Ciotti è forse migliore di quello di De Benedetti? O il medico di un povero è migliore di quello di un ricco? C’è più etica nell’una che nell’altra situazione? Si lavora per chi paga. Il lavoro va pagato. La libertà personale non c’entra nulla. E se lei questo non riesce a capirlo, se lo lasci dire è davvero un omuncolo. Ma non ci credo, penso che capirà. Vista e dimostrata la leggerezza del suo ragionamento, non faceva prima a scrivere “Sarullo ti odio”. Perché è questo che lei dice, non altro di interessante. Non ne conosco i motivi e non mi interessa, lo saprete voi.
Piuttosto, mi chiedo che età lei possa avere. Credo sia giovane, 14 o 15 anni al massimo. Perchè esordire con “Sarullo farebbe bene a tacere” è puerile, oltre che sterile.
Tanto per difendere l’autore di uno degli articoli, e non inginocchiati (come lei, che è certamente ignorante degli scritti di Sarullo in materia, crede), più interessanti degli ultimi tempi sulla mafia.
Mi permetto di chiudere con un consiglio: sia più moderato in quello che dice perché esistono anche le querele. Sempre che non abbia 14 o 15 anni.
Le assicuro che non sono Sarullo, o il suo avvocato o congiunto, come Live sa dall’email.
Tante belle cose
@Ipazia
@Gaspare Norrito
L’una attacca, l’altro difende. Schifani, naturalmente, in linea retta.
Avete dei conti in sospeso con il nostro Presidente del Senato?
Che c’entra Sarullo?
Aldo Sarullo è uno dei grandi uomini che la Sicilia ha dato.
Tutto il resto è solo noiosa invidia.
Felice di leggerlo.
grazie
Sarei curioso di leggere qualche articolo del Sig. Gaspare Norrito.
Nell’attesa MI GODO il N.H. ALDO SARULLO!!!
norrito scrive nella qualità di rappresentante della categoria…
e allora perchè rispondere, al massimo basta dire
No grazie!
Tacere per imposizione?
Tacere per non sapere?
Tacere per non informare?
Tacere per non divuldgare?
Tacere per omettere?
Sig. Norrito non è il tacere che eleva l’uomo all’altare della dignità e del libero arbitrio, è l’intimidazione e la superba arroganza a fare dell’uomo un Norrito.