Oteri (FI): "Disastro a Messina, ecco la verità su Cateno De Luca"

Oteri (FI): “Disastro a Messina, ecco la verità su Cateno De Luca”

Dalla maggioranza alle file dell'opposizione. Ecco criticità e prospettive della città

MESSINA – “Messina è un disastro, gestione delle partecipate, appalti dei parcheggi e su Cateno De Luca vi dico che…”. Cosimo Oteri, eletto al consiglio comunale nella maggioranza guidata da Federico Basile, adesso sferza l’amministrazione dai banchi dell’opposizione. E non le manda a dire al primo cittadino e al suo (ex) leader, di Sud chiama Nord.

Messina, tracciamo un bilancio a caldo a 16 mesi dal voto?

“Il primo bilancio è tendente al disastro, sicuramente il sindaco sta provando a fare adesso le cose peggiori, in modo di sperare di farle dimenticare dalle persone. Io vedo solo questa logica”.

Quali sarebbero le cose “peggiori”?

“Tra le cose peggiori c’è la distruzione del centro città e la continua lotta contro il possessore di automobile, che non deve vedersela solo con lo Stato, ma anche con l’amministrazione Basile, in base a dove va, se trova posto”.

Ma il sindaco ha parlato di una sfida per una città green e della necessità che i cittadini si adeguino al cambiamento

“Non è così, se io porto la macchina in centro città non sono green, perché magari dal viale Europa prendo il monopattino. Bisognerebbe lasciare l’autovettura a Camaro, per andare in centro. E invece ha utilizzato i parcheggi per farli diventare a pagamento”.

Si parla di tariffe molto basse, è vero o no?

“Con un euro l’ora puoi parcheggiare e prendere i mezzi. Attualmente sono bassi, l’idea è ottima da questo punto di vista, sono tra i più bassi d’Italia, il costo scende con gli abbonamenti. Potrebbe esserci danno erariale se si dimostrasse che il parcheggio di interscambio non è utilizzato per l’interscambio”.

Andiamo alle partecipate, qual è la sua fotografia?

“Per quanto riguarda la Messina social city, temo che l’erogazione dei finanziamenti che vengono destinati alla società non bastino per sostenere i costi del personale. I pagamenti, infatti, sono in ritardo. I pagamenti del dovuto per le locazioni non sono mai stati fatti, parliamo di 10 mesi di arretrati. La Messina social city dovrebbe pagare la locazione di Collereale all’Ipab. Su questo attendiamo di leggere i contratti di servizio: temiamo che i fondi possano non bastare”.

E le altre partecipate?

“Patrimonio Spa è totalmente inutile, dovrebbe servire ad alienare il patrimonio immobililare, ma in quattro anni non ha fatto alcunché. È uno stipendificio per consiglieri di amministrazione e per il presidente. Arisme è oggi un soggetto attuatore, stampa i fitti dei canoni di locazione. Oggi potrebbe essere tranquillamente accorpata alla Patrimonio Spa, diminurebbero i costi di gestione. Del risanamento se ne occupa Renato Schifani, il commissario”.

Progetti del Pnrr, cosa ne pensa?

“Alcune schede sono state contestate, come il parcheggio Fosso, perché è stato valutato come parcheggio di interscambio e le auto dovrebbero passare da una zona pedonale”.

Andiamo ai temi politici, perché lei ha lasciato la maggioranza?

“Io ho lasciato la maggioranza perché con Cateno De Luca c’è stato uno scambio di opinioni. Io non la pensavo come lui sulle regionali, per me era un progetto mediocre, perché le candidature non venivano fatte per meritocrazia, ma in base ad alcuni rapporti personali, e infatti ha perso. E quando vengono calpestati i diritti e il merito, io mi faccio fuori. Sono d’accordo con De Luca quanto contesta le caste, ma lui fa la stessa cosa. Ho capito che il potere logora chi non ce l’ha!”.

Lei si sente logorato dalla mancanza di potere? Non ha ricevuto qualche prebenda?

“No, è Cateno De Luca che si sente logorato dalla mancanza di potere, basti vedere cosa ha fatto a Taormina, tra gli esperti ha nominato il presidente dell’Atm di Messina, il presidente della Messina Servizi. Il direttore generale del Comune di Messina e dell’area metropolitana di Messina ed altri. Persone del suo giro. Io non ho mai chiesto alcunché, neanche un ruolo a titolo gratuito. Né per me, né per familiari o amici”.

E il sindaco Federico Basile?

“Lui non fa politica, è come se fosse stato nominato, è anche assessore al Bilancio, perché se Cateno De Luca avesse candidato un cane, lo avrebbe fatto eleggere sindaco. Anche perché non c’era un progetto serio nelle altre formazioni. Io avrei preso più voti di Federico Basile e più di Francesco Gallo, deputato e della senatrice Dafne Musolino. Alle amministrative presi il doppio dei suoi voti”.

E Cateno De Luca?

“È uno dei migliori influencer del Meridione, raccoglie visualizzazioni. Basile è soprannominato taglia nastri, non a caso fa le inaugurazioni e il sindaco ombra è Cateno De Luca. Il marionettista, Messina è il suo teatro. Soffre anche un po’ di megalomania, visto che si è paragonato ai partiti nazionali e colloquiando con Renzi si è fatto rubare la senatrice Musolino. Cateno è profeta in patria, mette la faccia a Messina, grandi numeri. Fuori è il nulla cosmico, perché le persone non si fanno incantare. Adesso sta collezionando il record di dimissioni, ha sempre tradito il popolo. Dimesso da sindaco di Messina, da deputato regionale, da presidente del consiglio comunale. Raccoglie più dimissioni che elezioni”.

Diciamocelo, lei non si è sentito rispettato e valorizzato, sostanzialmente?

“Io sono stato trattato come un novellino. Fui eletto la prima volta a 19 anni, nel consiglio circoscrizionale”.

E adesso in Forza Italia che aria tira?

“Abbiamo il nostro leader Renato Schifani, stiamo cercando di fare la quadra a livello nazionale, dopo la morte di Silvio Berlusconi”

Le prossime mosse?

Attendo i contratti di servizio e i debiti di bilancio. Ci sarà la votazione dell’ufficio di presidenza del consiglio comunale”.

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