Dacci la nostra Matrix quotidiana | Pirati e imposture nel mare del web - Live Sicilia

Dacci la nostra Matrix quotidiana | Pirati e imposture nel mare del web

A chi non è capitato? Chi non c'è incappato? Basta appena un click. E sei fregato.

La provocazione
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3 min di lettura

Metti una mattina che ti svegli quasi ottimista. Certo, il mutuo da pagare, le tasse che incombono peggio che a Nottingham, quando regnava il feroce sceriffo, nemico di Robin Hood. Certo, le notizie che i giornali servono al sangue: la crisi, le pestilenze, i morti ammazzati. Ma ti sei alzato dal letto con un sorriso. Vedrai che le cose miglioreranno. Infatti, arriva puntuale la conferma. Apri la casella mail. Una missiva lampeggia. C’è il tuo nome, nel titolo, e un lieto annuncio: “Importo stimato, ottomila euro”.

Mentre scorri le biografie di tutti, cercando di ravvisare l’ignoto benefattore – uno zio d’America, uno sceicco filantropo, un tombolino del ’66 che ha fruttato insperati interessi, l’eredità del bisnonno in carriola – al successivo contatto si svela la beffa. Non è che ti danno ottomila euro, no. Quello, semmai, è un amo variopinto attaccato alla lenza del disinganno. Devi partecipare, investire, sconfiggere il drago, liberare la fanciulla e chissà se domani… Così muore l’ottimismo dell’alba, nella Matrix delle evanescenze. E tu sei caduto nella sua rete.

A chi non è capitato? Chi non ha abboccato, con una insistenza che sconfina nell’atto di fede? Chi non si paragonerebbe a Keanu Reeves, sospeso tra suggestioni e cose, senza che nessuno indichi la pillola da inghiottire? L’esca, dolcissima, rasenta la pirateria dell’immaginario. Essi – chi saranno, poi? – intercettano la connessione tra sogno e necessità. Si piazzano lì, nel vivo del cuore passato al setaccio da un algoritmo, per registrare, contabilizzare, guadagnarci su. E i casi son tanti nella magrezza dei tempi.

Si dà, appunto, il caso della suadente missiva che piomba con un preciso numero di fattura, sicché ti appresteresti a passare all’incasso. Trattasi invece di un invito ad aderire a una offerta commerciale – magnifica, magnifica! – per il risparmio delle bollette. I colti, coloro che hanno letto Sciascia, la definirebbero dialetticamente – nel contrasto tra enunciato e contenuto – un’impostura. Si dà il caso di un fluttuante assegno che mancherebbe soltanto della conferma per trasformarsi in moneta sonante, almeno a leggere il frontespizio. Pure quello è un riflesso fallace, uno specchietto per le allodole, per accalappiare il minchione perbene in attesa del colpo di fortuna. Piraterie astute, innocentissime distrazioni, dunque. Miraggi sfavillanti, puntute desolazioni. Il catalogo è, pressapoco, questo. 

Se poi si accede ai social, il panorama diventa rarefatto e sconfinato, nel succedersi di numeri circensi e imbrogli venati di pecoreccio erotismo. C’è la ragazzina dagli occhi cerulei che ti chiede l’amicizia su facebook. Nata a Riesi – narra il profilo – ha conseguito un dottorato di ricerca in astrofisica a Kinshasa. Adesso – per via di una radicale scelta di vita – esercita la nobile arte della coltivatrice diretta nei pressi Honfleur. 

E tu – per quanto sembri impossibile – sbircerai, scartabellerai le foto presenti, anche se la truffa l’hai annusata e sai che dietro potrebbe esserci un hacker moldavo come un maniaco sessuale di Abbiategrasso. Sempre tu, quando si materializzerà nella posta elettronica il miraggio di soldi copiosi, quanto impalpabili, regalerai il tuo ‘obbedisco’, la pressione del tuo dito sul mouse. Hai visto mai che sia davvero lo sceicco filantropo? Hai visto che, in fondo in fondo, un po’ distratto lo sei?

Ecco l’elettrocardiogramma piatto dei nostri tempi, l’ossessione compulsiva che ci spinge a scoprire le carte, sapendo che saranno soprattutto truccate. Vogliamo illuderci, accettando di restare delusi, per assaporare il brivido momentaneo, il moto per luogo dei disinganni. E’ la scossa galvanica che ci sottrae al nulla, per un attimo, nella cupezza dei tempi, trasformandoci in prede alla mercé dei corsari del web.
Ma quanto sono miseri i sogni che nascono e subito muoiono, cullati dagli algoritmi, in questa piccola Matrix quotidiana.


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