Biagio Conte, il medico: "Le preghiere e la sua benedizione"

Biagio Conte, il medico: “Le preghiere e la sua benedizione”

Un racconto profondamente umano della malattia e della speranza
IL DOTTORE BORSELLINO
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“Dopo la diagnosi di tumore al colon, questa estate, Biagio Conte ha iniziato un trattamento di chemioterapia all’avanguardia. Inizialmente, il suo corpo ha risposto. Poi, purtroppo, la sua malattia ha acquisito resistenza. Le condizioni cliniche sono peggiorate e sono state messe in atto, soprattutto, terapie di supporto. Non possono esserci trattamenti diversi”. Il dottore Nicolò Borsellino, primario di Oncologia al ‘Buccheri La Ferla’, ha avuto in cura Fratel Biagio, con la sua preziosa squadra. Lo ha assistito, premurosamente, e continua ad assisterlo, recandosi in visita presso la Cittadella di via Decollati, insieme ad altri colleghi.

‘Nick’ Borsellino, come lo chiamano tanti che lo hanno carissimo, è un medico in cui umanità e competenza gareggiano verso l’alto. Sappiamo che lui, essendo un uomo riservato, sopporterà a malapena un elogio. Che è soltanto la pura verità. Ora, il dottore Borsellino racconta della sua esperienza con Biagio. “Ci sono persone che io chiamo gli eroi semplici – dice – e ne incontro molte nelle corsie degli ospedali e nel mio reparto. Non fa tanta differenza che siano personaggi pubblici o perfetti sconosciuti. Li riconosci per la forza con cui combattono, per la pazienza, perché, nel dolore, incoraggiano gli altri sofferenti. Fratel Biagio è così. Nella sua malattia, privatamente, ha confermato di essere quel miracolo che è noto a tutti”.

Parla a fatica, su sollecitazione, il dottore Borsellino. Parla perché questo cammino è intessuto di sguardi indimenticabili. Ed è giusto raccontarli, come un segno di speranza. “Biagio – dice – si è dimostrato un leone dall’animo gentile. Non ha mai avuto preoccupazioni per sé, ma per i suoi compagni di viaggio, per gli ultimi, per i poveri”.

“Gli ho comunicato la diagnosi – ecco la narrazione di un episodio indelebile –. Pensavo che avesse, come è normale che sia, un attimo di smarrimento, una reazione emotiva. Lui ha benedetto tutti quelli che erano nella stanza. Abbiamo pregato insieme. Poi mi ha detto: Nicolò, penso ai miei poveri, ma so che Gesù non li abbandonerà mai”. Una storia umana è quella che dispiega il cuore di Nick, con mille ferite e diecimila speranze. La storia di Biagio Conte che riposa nel suo letto, all’ombra della grande croce di via Decollati, vegliato dalla città che non vuole vederlo partire. (Roberto Puglisi)


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