Scontri all'albero Falcone: chi era in corteo, "accordi bypassati" - Live Sicilia

Scontri all’albero Falcone: chi era in corteo, “accordi bypassati”

Una nota della Cgil ricostruisce l'accaduto

PALERMO – Le polemiche non si placano. Le tensioni e gli scontri fra poliziotti e manifestanti, per fortuna rientrati, ieri hanno macchiato la commemorazione per la strage di Capaci. Alla fine è diventato un appuntamento divisivo.

Da una parte la folla accorsa sotto l’albero Falcone, in via Notarbartolo, a Palermo, per assistere alla cerimonia organizzata dalla Fondazione Falcone; dall’altra un migliaio di persone in corteo. In mezzo i poliziotti, che hanno fermato i manifestanti quando hanno tentato di superare il blocco fissato dalla questura per evitare “la potenziale interferenza”.

Maria Falcone

Una interferenza che, si legge in una nota della questura, manifestata da “striscioni dal contenuto ingiurioso”, “strumenti di amplificazione sonora”, “una gigantografia il cui contenuto palesava il chiaro fine di dileggio del corteo nei riguardi dell’altra iniziativa (attorno all’immagine di una Madonna con bambino, c’erano le foto di Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri, Renato Schifani e Roberto Lagalla). Dopo gli scontri, la polizia ha fatto passare i manifestanti, nel frattempo convinti a spegnere l’amplificazione.

“Io sono contro ogni forma di violenza. Mi dispiace che siano avvenuti questi scontri di cui non mi sono resa conto dal palco dove mi trovavo per commemorare la morte di mio fratello”, dice Maria Falcone, sorella del giudice ucciso dalla mafia. Che aggiunge: “Sono decisioni della questura non ho che dire. Non so niente di ordine pubblico”.

La Cgil

“Stigmatizziamo quanto è accaduto ieri. La vera interferenza è impedire la partecipazione popolare a una iniziativa antimafia”, recita una nota della Cgil Palermo che intende fornire una ricostruzione dei fatti: “Il corteo cosiddetto ‘non ufficiale’, partito da via Maqueda, dinanzi alla facoltà di Giurisprudenza, si è sviluppato ordinatamente lungo tutto il percorso dando vita ad una manifestazione colorata e vivace di donne, giovani, studenti, lavoratrici e lavoratori, ma anche semplici cittadini che si sono uniti lungo il percorso”, ricostruiscono i fatti il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il responsabile dipartimento Legalità Rosario Rappa.

“Abbiamo concordato, lungo il percorso e durante la manifestazione, con i funzionari della Questura di Palermo, di giungere a un accordo rispetto alle richieste delle forze dell’ordine – aggiungono Ridulfo e Rappa –. Ovvero di interrompere il corteo, all’incrocio tra via Libertà e via Notarbartolo, di spegnere l’amplificazione e anche di posizionare il furgone che trasportava la riproduzione di un’opera satirica in coda al corteo. L’accordo prevedeva comunque di dare la possibilità ai manifestanti di proseguire e defluire liberamente lungo via Notarbartolo, senza prevedere dunque uno sbarramento di polizia”.

“Evidentemente – sottolinea la Cgil Palermo – gli accordi presi con i rappresentati della questura sono stati bypassati da decisioni che hanno scavalcato anche i funzionari presenti. Prova ne è quella di avere trovato all’incrocio con via Notarbartolo, in tenuta antisommossa, uno schieramento di forze dell’ordine, che ha provocato un ‘tappo’ e una frizione inutile, in quanto era impossibile impedire al corteo di sciogliersi senza consentire il deflusso verso via Notarbartolo. Tra l’altro il corteo, ignaro dello sbarramento, spingeva le persone presenti nelle prime file, che a quel punto premevano sul cordone di Polizia”.

“Ai pacifici manifestanti va la nostra piena solidarietà così come anche ai lavoratori delle forze dell’ordine rimasti feriti nella calca, sia per essere stati coinvolti, sia per essere stati inutilmente utilizzati”, conclude la nota. Adesso la polizia sta cercando di risalire attraversi i video a coloro che hanno colpito i poliziotti.

Chi ha partecipato al corteo

“La situazione determinatasi di fatto è il prodotto di una cattiva gestione dell’ordine pubblico di cui il questore è certamente responsabile”, dicono da Our Voice, tra i promotori del corteo, che fornisce l’elenco di chi vi ha aderito per allontanare anche il solo sospetto che ci fossero dei facinorosi: Attivamente, Associazione Radio Aut, Officina del popolo, Sindacato studentesco Kiyohara Parlatore, Sindacato studentesco Regina Margherita, Rappresentanti degli studenti dell’I.S. Majorana, Collettivo Studentesco Mario Rutelli, Rete degli Studenti Medi-Palermo, Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, Cgil Palermo, Casa del Popolo Peppino Impastato, A.Si.D.A. 12 Luglio, UDI Palermo, La Casa di Giulio, Stra Vox, WikiMafia, Agende Rosse, I Siciliani, Casa di Paolo, Anpi, Mediter, ANTIMAFIADuemila, Telejato, Rete antimafia Brescia, comitato referendario Ripudia la guerra, comitato Generazioni Future”.


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