PALERMO – Ultimatum del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ai partiti del centrodestra. La frenata sulle trattative per la Giunta, con il flop del vertice convocato per oggi a Palazzo delle Aquile, spazientisce anche il neo sindaco, che abbandona i tradizionali toni moderati e concilianti per mandare un messaggio chiaro ai compagni di viaggio: “Non intendo andare oltre la metà della prossima settimana per la presentazione ufficiale della Giunta”.
“I cittadini attendono risposte”
In un centrodestra che litiga sui posti in Giunta, le parole del neo sindaco suonano come un avvertimento da parte di chi, proclamato da quasi un mese, è costretto a frenare ulteriormente sull’ufficializzazione di una squadra di governo più volte annunciata e mai concretizzata. La nota diffusa da Palazzo delle Aquile al termine del fallito vertice con tutti i partiti presenti sulla scheda elettorale accanto al nome di Lagalla, compresi quelli che non hanno superato la soglia del 5% ma che rivendicano comunque il loro contributo alla causa, è netta e tradisce tutto il nervosismo del momento: “Palermo ha urgente bisogno di una squadra che possa affrontare i gravi problemi che l’affliggono – spiega Lagalla -. I cittadini si aspettano risposte tempestive ed efficaci”.
L’ultimatum
Il neo sindaco di Palermo, quindi, fissa la deadline e spiega che fino a meta della prossima settimana continuerà “a far fronte personalmente ai tanti problemi di Palermo, come del resto – rimarca – faccio sin dal mio insediamento, nel rispetto delle tante e legittime aspettative dei cittadini”. Il pensiero di Lagalla è chiaro: stop ai veti incrociati che bloccano l’avvio del nuovo corso e che costringono il neo sindaco a seguire tutti i dossier in prima persona dal momento che non esiste una Giunta.
“Sono determinato a chiudere in fretta”
Nel corso dell’incontro, del resto, Lagalla ha ribadito a tutti “l’esigenza di assicurare la piena funzionalità del governo cittadino” evidenziando la sua “determinazione” a giungere “ad una rapida sintesi”. Se i partiti non troveranno la quadra, quindi, potrebbe essere lo stesso sindaco a rompere gli indugi.