Palermo, i guai Rap: gli 'assenteisti', il servizio e l'emergenza rifiuti

Palermo, i guai Rap: gli ‘assenteisti’, il servizio e l’emergenza rifiuti

Un'altra tegola sulla società partecipata del Comune. La situazione è critica
I PROBLEMI DELL'AZIENDA
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PALERMO- I giorni della Rap non sembrano particolarmente fortunati. L’azienda partecipata del Comune che intraprende – ogni giorno, con grave penuria di uomini e mezzi – la sua sfida contro la munnizza pare quasi avvinta a una maledizione. Le macchine che si sfasciano. La raccolta che non riesce a ridurre il livello di sporcizia a una dimensione di minima decenza . E adesso un’inchiesta che pone ulteriori, inevitabili interrogativi, mentre l’indice di gradimento, in città, continua a calare. E qui è bene aggiungere una postilla: il cassonetto traboccante chiama in causa (anche) la responsabilità di chi non rispetta le regole di conferimento.

L’inchiesta sui presunti assenteisti

L’indagine su presunti casi di assenteismo risale a due anni fa e prende in esame il periodo da maggio a luglio 2021. Ci sono 101 i dipendenti indagati. Per diciotto di loro la Procura di Palermo ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari Elisabetta Stampacchia la misura cautelare dell’obbligo di firma in caserma. I reati contestati sono truffa aggravata, false attestazioni o certificazioni e appropriazione indebita. Il quadro proposto dalle accuse è sconfortante.

Ancora una tegola

Da qualche mese, al comando, c’è il presidente Giuseppe Todaro che ha diramato la sua nota: “Questa inchiesta è un’ulteriore tegola che si abbatte sulla Rap, mentre ci battiamo e sacrifichiamo tempo e risorse per tenere in piedi l’azienda, per scongiurare l’ennesima emergenza, per risanare i conti ed evitare anche il fallimento“.

Personale ‘sotto i riflettori’

A LiveSicilia.it Todaro conferma e rilancia: “Mi sono trovato in condizioni non semplici e sto cercando di risolvere problemi antichi, con l’aiuto dell’amministrazione che ringrazio per il sostegno. Alcuni dei dipendenti coinvolti nell’inchiesta erano già sotto osservazione per comportamenti non congrui. La nostra linea è la tolleranza zero. Andremo avanti con le sanzioni e con i provvedimenti disciplinari, secondo quanto previsto dalla legge. Nessuno degli indagati, comunque, era realmente operativo, quindi non ci saranno ripercussioni sul servizio. Sono vicino ai lavoratori Rap che si adoperano con scrupolo: la stragrande maggioranza”.

Palermo sommersa dai rifiuti

Parole che cercano di distinguere, di frenare il malcontento, di non dare l’impressione che ci sia uno sfascio in atto. Ma non è semplice risalire la china del gradimento, quando Palermo offre, quotidianamente, l’immagine di una città sommersa dai rifiuti. Le cronache della munnizza non concedono tregua. L’ultimo fine settimana, con il calvario dei mezzi, obsoleti, che continuano a rompersi, ha raccontato il riproporsi dell’emergenza. Una storia che si ripete.

Lo stato dell’azienda

La Rap arranca, tra necessità materiali e conti che non tornano. Il Comune di Palermo immetterà fondi freschi per pagare costi ordinari ed extra. I bilanci, il piano industriale e l’orizzonte complessivo rimangono, almeno, in codice giallo. Intanto, si aspettano i nuovi mezzi come la carica di cavalleria che salva i buoni. “Questo mese, finalmente, arriveranno – ha annunciato il presidente Todaro – anche se gli autocompattatori avranno bisogno di qualche giorno. Incontrerò tutte le ditte delle officine per un servizio di riparazione più celere”. Ma le tegole superano, ormai, le buone notizie.


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