PALERMO – Centonove cerchi ricamati dalle volontarie dell’associazione ‘Il filo che unisce’, installati a Palermo in corso Vittorio Emanuele, dedicati ai centonove bambini uccisi in Italia dalla mafia, tra cui Claudio Domino. È stato inaugurato questa mattina “il cielo degli angeli”, un percorso di arte, memoria e impegno civile che dalla chiesa di San Giuseppe ai Teatini sale verso la Cattedrale, trasformando Palermo in un luogo di bellezza, riflessione e speranza. Davanti alla storica chiesa dei Quattro Canti sono state appese anche centonove magliette con sopra stampati i nomi dei piccoli assassinati.
L’iniziativa
L’iniziativa è stata promossa dalla Pro Loco Caput Seralcadi con il patrocino dal Rotary Club Palermo Libertà. “Sostenere la memoria attiva significa educare alla legalità e costruire una città più giusta – spiega Mariagabriella Licari, presidente del Rotary Club -. Come associazione siamo e saremo sempre al fianco di chi trasforma il dolore in impegno civile”.

Presenti all’inaugurazione del cielo degli angeli anche l’assessore al Centro storico, Maurizio Carta, col tricolore al petto, il consigliere comunale di Lavoriamo per Palermo, Ottavio Zacco, la famiglia del piccolo Claudio Domino, ucciso dalla mafia il 7 ottobre del 1986, Cettina Montinaro, moglie del capo scorta del giudice Falcone che ha perso la vita nella strage di Capaci, e altre associazioni territoriali.
Carta: “Riscossa civica”
“Nei giorni tragici in cui Palermo piange Paolo, un altro suo figlio assassinato, facciamo memoria degli altri figli che hanno macchiato di sangue le nostre strade – commenta Maurizio Carta -. Ed è proprio da una strada che si riparte. Da una strada importante come via Vittorio Emanuele che diventa un memoriale a questo tributo di sangue che speriamo non succeda più. È fondamentale che tutto ciò avvenga nello spazio pubblico perché è proprio nello spazio pubblico che si costruisce una riscossa civica”.
“Abbiamo visto ieri quanto lo spazio pubblico, la piazza, è diventata una risposta corale – ha aggiunto Carta -. Ieri sera la città era infatti presente, così come parte di quella comunità da cui proviene il presunto assassino. È quindi importante che questa strada con questi elementi, che non sono solo decorativi, ci ricordi del sacrificio delle persone che sono state uccise e di tutti coloro che hanno fatto sì che questa città fosse progressivamente, anche se ancora non è completo il processo, liberata dalla mafia”.
Zacco: “Vicinanza alle vittime”
“È una iniziativa per mostrare la vicinanza della città di Palermo alle famiglie che hanno subito questo grave lutto e per dire ‘No’ alla mafia e a tutte le forme di violenza – spiega Zacco -. Una giornata resa ancora più importante oggi per Palermo che, nelle scorse ore, ha subito l’ennesimo omicidio di una vittima innocenza (si riferisce a Paolo Taormina ndr) purtroppo frutto di una società che non ha più valori”.
