Palermo, Matranga: "L'algoritmo 'Cuffaro' 'Dell'Utri' non funzionerà" - Live Sicilia

Palermo, Matranga: “L’algoritmo ‘Cuffaro’ ‘Dell’Utri’ non funzionerà”

Per il candidato al Consiglio comunale la polemica è una "costruzione ideologica"
VERSO IL VOTO
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PALERMO – “Qualche consigliere comunale uscente pensa ancora di potersi prendere gioco dei palermitani per altri cinque anni cercando di sfruttare l’algoritmo “Cuffaro” o “Dell’Utri”? Palermo e i palermitani non sono stupidi e non cadranno nel tranello della costruzione ideologica del consenso”. A dichiararlo è il candidato al Consiglio comunale Dario Matranga entrando nella polemica avviata nelle scorse settimane dagli esponenti dello schieramento progressista e rivolta al candidato unitario del centrodestra Roberto Lagalla.

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“Nessuna dichiarazione, invece – aggiunge Matranga – da parte dei detentori delle patenti di moralità e legalità e da parte dei certificatori delle carte in regola, per la vicenda giudiziaria che narra della punizione a funzionari comunali perché integerrimi, vicenda consumata dentro il Palazzo, come raccontano le cronache giudiziarie del 5 maggio e che merita certamente appositi atti ispettivi da parte dei consiglieri comunali eletti”.

“Intanto – prosegue l’uomo nella lista “Lavoriamo per Palermo” – questa città rischia di passare alla storia per il ponte Corleone, l’inconcludenza della politica, le mille bare accatastate: circostanza quest’ultima che evoca il 9 maggio del 1943, solo che in questi ultimi cinque anni la città è stata bombardata da una politica fumosa e inconcludente che ha ridotto Palazzo delle Aquile nel terreno di faide politiche e di scontri sulla pelle dei cittadini. Piuttosto che esprimere giudizi morali sugli avversari della competizione, da parte di chi ha governato la città anche dal Consiglio comunale sarebbe forse più corretto chiedere scusa ai palermitani per il danno fatto alla collettività e parlare di programmi per la città. Ho sempre votato a sinistra ma, adesso, ho deciso di partecipare al progetto civico per la città di Palermo del professore Lagalla perché – spiega Matranga – non si può più rimanere ostaggio di una politica che sfrutta la dicotomia destra-sinistra, la demagogia e le strumentalizzazioni per trattenere il consenso e dimostrando in realtà, come avvenuto nell’ultimo quinquennio, di non avere un progetto di sviluppo credibile per Palermo.”


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