Palermo, la pioggia e il traffico in tilt

Palermo, un giorno di pioggia nel ‘ciaffico’

Su Palermo piove. E le strade si bloccano. La cronaca
MALTEMPO E DISAGI
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Spunta il sole in via Castellana. Il cuore palermitano è contento. Siamo gente che ama la luce intensa, specialmente dopo la pioggia abbondante. La spiaggia di Mondello a luglio o ad agosto è il nostro luogo dell’anima.

Si è scatenato un nubifragio, nell’attesa del ritorno. Le notizie riportano disagi qua e là. Ma adesso, con il chiarore del pomeriggio, si può ingranare la marcia e partire. Ci sarà un po’ di traffico, con relativi stop, per la precipitazione? Va bene, ma che importa? Subito, però, la strada mostra intenzioni malevole. Il tappeto di macchine ha dimensioni da da competizione olimpica.

Il ‘ciaffico’

Mai fidarsi. Dice il saggio: “Vuoi far ridere Dio? Raccontagli i tuoi progetti”. Il dio del Traffico, a Palermo, nei giorni di pioggia, anche quando finiscono e spunta il sole, è particolarmente burlone. O forse, dispettoso.

Sembra, infatti, di stare nel punto più critico della Palermo-Catania, ma senza nemmeno le precauzionali scorte d’acqua. Sembra la coda all’ufficio postale. Sembra l’ingresso affollato ai tornelli dello stadio, per le partite da pienone. Sembra di annaspare nel caos ed è così. Anche perché non si nota la presenza di una figura istituzionale, a vario titolo, per provare a dipanare la matassa. Regna una rabbiosa, consueta, rassegnazione.

E siccome ogni palermitano, nel senso dell’automobilista, si è laureato alla Libera Università dello zio di Johnny Stecchino, con una tesi sul ‘ciaffico’, ecco che vengono attuate le manovre evasive tipiche di chi scorda il codice della strada. Tutto è consentito pur di guadagnare qualcosa.

Tentati cambi di corsia più o meno repentini. Affiancamento della vettura ‘avversaria’, centimetro dopo centimetro, fino quasi alla collisione, senza mai guardare in faccia l’altro guidatore. Elementi di Imprecazioni. Manuale di Contumelie Private. Teoria e tecnica del ‘Vaffa’. L’Università del ‘Ciaffico’ offre corsi aggiornatissimi. E frequentatissimi.

Tutto bloccato

Tutti bloccati, immobili, per un tempo lungo. Si soffre. Tanto vale scattare qualche foto-testimonianza sulla corsia opposta: lo specchio di una desolazione. Poi accade il miracolo. Un signore molto gentile si ferma e lascia passare i cavalleggeri che arrivano da via Castellana.

Procediamo in un tripudio di clacsonate festanti, che manco per la promozione del Palermo. Grazie, palermitano ignoto. Se non ci fosse stato il suo garbo, questa cronaca non adirata e soltanto fedele sarebbe stato scritta chissà quando.

Il resto è abbastanza agevole, se si presta attenzione a non precipitare nelle buche coperte dall’acqua. Ma l’abbrivio di addirittura qualche metro libero spinge già a dimenticare.

Dall’altra parte della strada il ‘ciaffico sempre più tentacolare’, invece, non ha ancora liberato i malcapitati prigionieri. Non c’è nessuno per alleviare la loro sofferenza. Le scorte di pazienza vanno esaurendosi. Lo zio di Johnny Stecchino, stavolta dal lato del passeggero, sorride e grida: “Troppe machine!”. Ma forse è un’allucinazione da caldo.

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