Palermo, testata a un medico al pronto soccorso di Villa Sofia

Palermo, testata a un medico al pronto soccorso di Villa Sofia

Colpito dai parenti di un paziente

PALERMO – Un medico del pronto soccorso di Villa Sofia è stato aggredito e picchiato ieri sera all’interno dell’area di emergenza.

Secondo una prima ricostruzione, i parenti di un paziente si sono scagliati contro il sanitario, fratturandogli le ossa nasali con una testata. Gli aggressori sono stati identificati.

“Non è tollerabile mai la violenza nei confronti del personale – si legge in una nota -. La direzione strategica esprime solidarietà al medico aggredito e si riserva costituzione di parte civile in eventuali procedimenti che dovesse instaurare la parte offesa”.

L’episodio si è verificato poco dopo le 21:30. Il paziente era giunto in ospedale alcune ore prima. Protestava per la lunga attesa. Ieri al pronto soccorso c’erano una novantina di persone in attesa. Numeri che denotano un affanno nella gestione dell’emergenza.

Il reparto sconta un deficit di personale. Capita che la gente resti in attesa distesa sulle barelle.

“E’ intollerabile il clima di tensione che si vive nei pronto soccorso della città e che spesso porta ad aggressioni, che condanniamo fortemente, nei confronti degli operatori sanitari. Siamo vicini al medico di Villa Sofia aggredito ieri sera e a tutto il personale che spesso opera in situazioni di grande difficoltà e sotto grande stress”. Ad affermarlo sono Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani, Loreto Galbo segretario generale Cisl Medici e Lorenzo Geraci segretario generale Fp Cisl Palermo Trapani.

“I responsabili – continua la nota della Cisl – vanno perseguiti perché non esiste alcuna giustificazione per questi episodi di violenza, e allo stesso tempo è necessario aumentare la vigilanza nelle aree di emergenza, dove spesso gli utenti vanno in escandescenza sfocando la loro rabbia sui dipendenti delle strutture sanitarie, e migliorare allo stesso tempo le prestazioni e i servizi in modo da renderle efficienti per ridurre le lunghe attese, ad esempio accelerando con la programmazione dei fondi del PNRR destinati alle case di comunità e ospedali di comunità che sono genericamente definite strutture di prossimità del Servizio sanitario nazionale, per snellire le code nelle aree di emergenza. Ringraziamo tutto il personale sanitario dei nosocomi cittadini per il gran lavoro che fanno ogni giorno reggendo una tensione pesantissima soprattutto da due anni con la pandemia che ha messo in ginocchio il nostro sistema sanitario” concludono La Piana, Galbo e Geraci.  


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