Province, traslocano solo 8 comuni | La riforma "epocale" è tutta lì - Live Sicilia

Province, traslocano solo 8 comuni | La riforma “epocale” è tutta lì

Gli ultimi sono quelli di Capizzi, Mistretta e Pettineo (9 mila abitanti in tutto) che hanno chiesto l'adesione al Consorzio di Enna. Ma tutti, tranne Termini Imerese e Acireale, dovranno passare attraverso il referendum.

PALERMO – Capizzi, Pettineo e Mistretta. Il “cuore” della riforma delle Province volute da Crocetta è lì. La bellezza di nove mila siciliani hanno deciso di sfruttare le possibilità offerte dall’epocale legge approvata dal parlamento pochi mesi fa, abbandonando le Province di appartenenza per trasferirsi nel Libero consorzio di Enna.

La montagna, insomma, ha partorito il classico topolino. La norma che avrebbe dovuto ridisegnare i confini della Sicilia, consentire ai territori di organizzarsi in base alle proprie esigenze, alla fine, non farà che ritoccare lievemente l’identikit dei vecchi enti. Ammesso che i referendum conservativi “passino”.

Già, perché quello che è giunto all’assessorato alle Autonomie locali, è un elenco, composto da appena otto Comuni, in cui vengono riportati appunto gli enti che hanno chiesto, attraverso una propria deibera, il distacco dalla vecchia Provincia. Un eleco ufficiale e definitivo, visto che i termini, sanciti dalla legge, si sono chiusi pochi giorni fa. E il distacco dal vecchio ente diverrà effettivo solo nel caso in cui il refrendum, previsto dalla legge e criticato fortemente dal presidente della Regione Crocetta anche in occasione del suo intervento a Sala d’Ercole, ottenesse quorum e maggioranza.

Solo in due di questi otto casi, a dire il vero, non ci sarà bisogno del referendum. I Comuni di Termini Imerese e di Acireale hanno già deciso di staccarsi rispettivamente dalle città metropolitane di Palermo e Catania. Faranno parte del libero consorzio composto dagli altri comuni dell’ex provincia.

Dovranno attendere invece la consultazione popolare i Comuni di Gela (ma il primo tentativo è già fallito) e Piazza Armerina che hanno chiesto il transito al libero consorzio di Catania, e, come detto, quelli di Capizzi, Pettineo e Mistretta. In quest’ultimo caso, la “somma” fa novemila. Novemila cittadini pronti a traslocare nella provincia di Enna. Se il referendum dirà di sì.

Al momento, la riforma delle Province è tutta qui. Adesso il governo, preso atto dei nuovi confini (questi Comuni adesso avranno sessanta giorni per indire il referendum), dovrà lavorare alla norma per il trasferimento delle competenze. Ma l’Assemblea ha già stoppato il governo: “Applichiamo la legge Delrio”, chiedono ormai in tanti, sia dalla maggioranza che dall’opposizione. Così, l’epocale riforma delle Province del governo regionale si trasformerà in un semplice “copiato” della norma nazionale.


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