Reset, più soldi dal Comune| Il consiglio ritocca il contratto - Live Sicilia

Reset, più soldi dal Comune| Il consiglio ritocca il contratto

L'Aula approva con 24 sì e un solo contrario.

Sala delle Lapidi
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PALERMO – Il consiglio comunale approva la rimodulazione del contratto di servizio della Reset, la società consortile del comune di Palermo che ha raccolto l’eredità della Gesip. La società, nata alla fine del 2015, si è vista riconoscere qualche soldo in più: il contratto è infatti passato da poco più di 31 milioni annui a 33, di cui 30 per servizi e tre per altri costi. Un adeguamento di fatto già deciso, visti gli stanziamenti di bilancio per il 2017 e il 2018, ma che occorreva formalizzare ritoccando il contratto.

Sala delle Lapidi ha approvato con 24 sì e un solo contrario l’aumento delle ore: per il portierato si passa da 45 a 73 siti, ossia da 292.500 ore annue a 618.874; per le pulizie da 175.000 a 283.889 ore e cioè da 180 mila metri quadrati a 380.846, in base alle esigenze manifestate dal Comune. Il tutto per un costo di 17,45 euro l’ora. I dipendenti della Reset a oggi sono attivi nell’area della Partecipazione, in quella della Scuola, al canile, nell’area verde ma anche nella pulizia delle spiagge e dei sottopassi, oltre che nelle altre partecipate. Approvato anche un ordine del giorno che prevede altri due milioni.

LE REAZIONI

“Grande soddisfazione per il percorso di rilancio delle società partecipate che oggi segna una nuova importante tappa con il rinnovo del contratto di servizio Reset – dice il vice capogruppo del Mov139 Pierpaolo La Commare – La più giovane delle partecipate del Comune che in brevissimo tempo ha saputo distinguersi nella capacità di rispondere sempre più e sempre meglio alla domanda di servizi della città, con un impegno sinergico con l’amministrazione comunale e le altre partecipate. Grazie a questo nuovo contratto riusciremo a innalzare gli standard quali-quantitativi dei servizi in un percorso virtuoso che non deve più interrompersi, come purtroppo spesso è accaduto in un passato non troppo lontano di cui è bene conservare memoria per evitarne il ritorno. Complimenti ai lavoratori e al management Reset, protagonisti di un miracolo imprenditoriale che in condizioni difficili ed in breve tempo ha saputo organizzarsi ed organizzare i servizi per la città chiudendo addirittura in utile gli ultimi due bilanci”.

“La nostra organizzazione sindacale – dice Salvo Barone di Asia – rimane ancora una volta sbalordita della poca conoscenza di questo consiglio comunale in merito al rinnovo delle convenzioni nei contratti di servizio delle proprie partecipate. È evidente che le fatture già emesse da Reset non tengono in considerazione l’adeguamento della tariffa oraria stabilita dal Ministero, il che significa una perdita di 750.000 euro. Inoltre in consiglio non si è neanche parlato dei 3.000.000 di servizi aggiuntivi provenienti dal patto per Palermo, servizi in parte già svolti da Reset che non si capisce ancora chi debba pagare. Scandaloso poi l’emendamento a firma dei due consiglieri di Fi nel quale si chiedeva l’aumento di 2.000.000 consapevoli che, posto in questi termini, non sarebbe mai stato votato positivamente e che assomiglia più ad una mera propaganda elettorale piuttosto che a un concreto aiuto per questi lavoratori. Ci aspetta sicuramente un momento di grossa difficoltà economica finanziaria aziendale che saremo costretti ad affrontare nei prossimi incontri sindacali, ancora una volta per colpa di una incapacità palese di questo consiglio comunale che non vediamo l’ora che si rinnovi il più presto possibile”.

“Con il bilancio 2017 il contratto arriverà a 35 milioni, grazie a un ordine del giorno che ho presentato insieme a Mimmo Russo e che impegna il sindaco, la giunta e l’intero consiglio – dice Giulio Tantillo di Fi – così come previsto nell’accordo sindacale siglato il 29 dicembre 2014. Riteniamo di aver fatto una cosa corretta nei confronti dei lavoratori perché 33 milioni non sono sufficienti a garantire gli scatti promessi già alcuni anni fa. Ci auguriamo che l’aumento delle ore possa portare realmente a un servizio più rispondente alle esigenze dei cittadini, dando attenzione alle periferie. Se il signor Barone si fosse occupato più di sindacato e meno di politica, si sarebbe accorto che in Aula non è stato presentato alcun emendamento”.

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