PALERMO – Finanziaria approvata “entro fine anno”, maggioranza “compatta e senza frizioni”. Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, si getta alle spalle le incomprensioni dei giorni scorsi con Fratelli d’Italia e guarda avanti. Mercoledì Schifani ha riunito deputati e assessori di Forza Italia per fare il punto della situazione in vista dell’incontro previsto lunedì tra i segretari regionali dei partiti della sua maggioranza, ora il governatore guarda alla ripresa dei lavori anche dell’Assemblea regionale. “Nessuna frizione, la maggioranza è serena e compatta e la giunta lavora alla grande”, assicura Schifani a margine della presentazione di una mostra sul generale Carlo Alberto Dalla Chiesa a Palazzo dei Normanni di Palermo. Assente, seppur previsto dal comunicato ufficiale di presentazione della mostra promossa dalla Fondazione Federico II, il padrone di casa: il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno.
Schifani: “Spediti verso l’attuazione del programma”
“L’incontro di oggi? Una riunione tra i segretari dei partiti – precisa ancora Schifani -. Non c’è alcuna esigenza di mettere a punto il programma, lo abbiamo fatto prima delle vacanze e andiamo spediti”. La tabella di marcia prevede ora lo scoglio della Finanziaria. Schifani assicura: “Rispetteremo i tempi previsti dalle consuetudini e dalle norme. Su questo non credo ci siano precedenti. Daremo alla Sicilia una legge di stabilità entro l’anno”.
La dialettica interna a Forza Italia
Sullo sfondo resta la dialettica con Antonio Tajani, leader ‘in pectore’ della nuova Forza Italia nella quale, però, Schifani intende avere un ruolo. “Tajani ha lavorato bene – assicura il presidente della Regione Siciliana -, ho sempre sostenuto che è il candidato naturale e che succederà a Berlusconi nella guida di Forza Italia. Il tema che si potrà porre riguarderà le mozioni, cioè la linea politica”. Lo snodo è quello relativo al “partito pluralistico” già ribadito altre volte da Schifani: “Il leader, purtroppo, non c’è più e dobbiamo prenderne atto con coraggio e grande senso di responsabilità – osserva -. Dobbiamo avere il coraggio di aprire a tutti coloro i quali si identificano nei valori del Partito popolare europeo”. Questo è stato sempre il pensiero del presidente Berlusconi: considerare Forza Italia un partito aperto, che ha il coraggio di confrontarsi anche con persone che intendono partecipare all’attuazione di quei valori liberali per i quali il presidente si è sempre battuto”.
“No alla privatizzazione totale dei porti”
Schifani si smarca da Tajani sul nodo dei porti. Il governatore, che già in mattinata aveva espresso il proprio pensiero sul tema con un post Facebook, ribadisce ai cronisti la sua contrarietà a una privatizzazione totale. “Dai porti passa tanta merce e affidare ai privati la gestione di interessi strategici del nostro Paese merita una riflessione attenta – sottolinea -. La privatizzazione degli aeroporti (verso la quale il governatore si è sempre detto favorevole, ndr) è una cosa, quella dei porti un’altra”. La via d’uscita, allora, potrebbe essere quella “delle Autorità portuali come società private a capitale pubblico”, che “darebbe una maggiore flessibilità e una governance più duttile per il controllo dello spostamento delle merci”.