Sicilia, non solo il caso Cannes: il Turismo sotto inchiesta

Sicilia, non solo Cannes: le politiche del Turismo sotto inchiesta

Tre Procure per tre piani investigativi che si intrecciano

PALERMO – Tre Procure per tre piani investigativi che si intrecciano e un unico osservato speciale: l’assessorato reginale al Turismo.

Si parte da Cannes 2023 e si va a ritroso nel tempo, fino al 2017. I pubblici ministeri setacceranno una lunga stagione di promozione turistica “Made in Sicily”, di soldi spesi e da spendere. Fondi regionali, statali ed europei.

La Procura europea

Ieri i procuratori europei della sezione di Palermo Calogero Ferrara e Amelia Luise hanno chiesto ai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di acquisire i documenti sull’affidamento senza gara alla società lussemburghese Absolute Blue di Patrick Nassogne. Tre milioni e 700 mila euro per organizzare e allestire “Sicily, Women and Cinema”, la mostra fotografica che rappresenterà l’isola al 76esimo festival del cinema in Costa azzurra.

In pratica l’assessore al Turismo Francesco Paolo Scarpinato ha deciso il bis di quanto già visto a Cannes l’anno scorso, giustificato dal successo mediatico e dal ritorno di immagine per l’Isola, e dal fatto che “la Absolute Blue riveste il ruolo di produttore esecutivo in esclusiva degli eventi organizzati dalla Mastercard Europe, sponsor ufficiale del Festival”. L’anno scorso, quando assessore era Manio Messina, sono stati spesi 2,2 milioni di euro.

Cannes e non solo

I procuratori europei hanno chiesto ai finanzieri di allargare il raggio di azione. Bisogna accertare se ci siano altri progetti gestiti da Absolute Blue. Di sicuro si è occupata di Cannes 2022 e 2023, ma anche dell’anteprima di “Sicily, Women and Cinema” organizzata l’anno scorso alla Mostra internazionale del cinema di Venezia (costo 139 mila euro).

Nel raggio di azione dei finanzieri sono finiti tante altre iniziative promosse dall’assessorato regionale al Turismo di via Notarbartolo a Palermo con la costante, imprescindibile, che siano state finanziate dall’Ue. L’utilizzo per obiettivi diversi da quelli previsti, la malversazione, è una prima ipotesi da valutare.

Nel frattempo è lecito attendersi che i procuratori europei della sezione palermitana investano della faccenda altri colleghi che, qualora venissero coinvolti, si muoverebbero in casa. La Procura europea, infatti, ha sede in Lussembrgo. Nessuno, dunque, è più titolato per fare le pulci alla società lussemburghese di Patrick Nassogne che è anche il fotografo, nome d’arte Mojo, i cui scatti vengono esposti.

I fondi spesi e stanziati sono tutti europei? Perché qualora ce ne fossero di casa nostra a quel punto anche la Procura di Palermo avrebbe un ulteriore tassello di competenza per indagare. Dalla lettura dei decreti emerge un richiamo al “Fondo per lo Sviluppo e la Coesione” e cioè il principale strumento del governo italiano di finanziamento e attuazione delle politiche di riduzione degli squilibri economici e sociali sul territorio nazionale. Raccoglie risorse nazionali aggiuntive, da sommarsi a quelle ordinarie e a quelle comunitarie e nazionali di cofinanziamento.

Il caso della trombettista

In realtà i fatti di Cannes si intrecciano con un’inchiesta che va avanti da un anno ed è partita dal verbale di Marianna Musotto, musicista arrestata per istigazione alla corruzione: avrebbe tentato, dietro la promessa di una tangente da 50 mila euro, di farsi finanziare una serie di concerti dall’assessorato allora guidato da Messina, prima che passasse il testimone a Scarpinato. Entrambi condividono la militanza politica in Fratelli d’Italia.

Il verbale

Musotto ha chiamato in causa una serie di personaggi, siciliani e romani, che gestirebbero a loro piacimento il “sistema Turismo” nel corso dell’interrogatorio davanti al Gip che decise di scarcerarla. E quando è stata scoperta e denunciata non aveva alcuna intenzione di divenire il capro espiatorio su cui fare ricadere tutte le colpe. Alcuni amici le avrebbero voltato le spalle. Sarebbe stata la vittima di un piano organizzato per nascondere altro.

L’ha riferito per difendersi oppure dice il vero? Il procuratore aggiunto Sergio Demontis lavora al caso da quasi un anno. Da alcuni mesi lo fa assieme al neo procuratore Maurizio De Lucia. Bisogna capire se la gara per la scelta di Absolute sia stata regolare o “turbata” da eventi interni ed esterni.

Lo stop di Schifani

Il primo a non vederci chiaro sembrerebbe proprio il presidente della Regione Renato Schifani che ieri ha deciso di stoppare la trasferta a Cannes. Ha revocato i decreti dopo che l’avvocatura generale della Regione “non ha ravvisato piena correttezza nell’applicazione dell’articolo 63 del Codice degli appalti, che prevede la procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara”.

I finanzieri nel blitz di ieri si sono presentati con una doppia delega. Avevano anche un decreto firmato dal procuratore regionale della Corte dei Conti, Pino Zingale, che si attiva per scovare eventuali sprechi di risorse pubbliche.


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