Parla Piero Messina (nella foto), uno dei due autori dell'articolo de l'Espresso in cui vengono riportate le frasi che il chirurgo plastico avrebbe pronunciato al telefono con il presidente della Regione.

Dal Corriere della Sera di oggi

Il giallo dell'intercettazione su Lucia Borsellino, smentita dalla procura ma ribadita da L'Espresso, ha fatto emergere ancora una volta la lontananza tra il Pd e il presidente Crocetta. Che ha mille buone ragioni per togliere il disturbo, a prescindere da qualsiasi telefonata.

La pubblicazione dell'ormai famosa intercettazione de 'L'Espresso'. Le presunte frasi su Lucia Borsellino. Il presidente Crocetta sulla graticola per via di un'affermazione messa in bocca al suo medico. Poi, la smentita della Procura che gela reazioni e comunicati. Ma 'L'Espresso' conferma l'articolo.  Tutta una giornata di disordinata follia, ricostruita da LiveSicilia.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, secondo quanto si apprende, ha chiamato stamane Lucia Borsellino per esprimerle tutta la sua solidarietà.

Il presidente della Regione giustifica il suo silenzio davanti alla frase del medico su Lucia Borsellino ("va fatta fuori come suo padre"): "Provo un orrore profondo, la mia resistenza è a dura prova. Se avessi sentito quella frase, non so... avrei provato a raggiungere Tutino per massacrarlo di botte. Ora mi sento male. Perchè dovrei dimettermi?".

Già primario a Villa Sofia, il medico era stato scelto per guidare ad interim il reparto di Anestesia e rianimazione. Ha declinato l'invito del manager Gervasio Venuti.

Il governatore lascia l'interim della Sanità. In un colpo solo spera di blindare la legislatura ed evitare i rischi di uno "scontro" con i pubblici ministeri di Palermo. Perché, seppure non indagato, l'inchiesta sul suo medico personale è una faccenda che lo coinvolge in pieno.

Capitolo primo. Sono passati quasi tre anni dall'insediamento di Rosario Crocetta. E sono stati tre anni di via crucis per la Sicilia e per i siciliani: tra scandali, malapolitica, malgoverno, bugie, mistificazioni. Il direttore e le firme di LiveSicilia sono da oggi impegnati nel comporre – capitolo dopo capitolo – il Libro dei Grandi Bluff. Sarà la storia di una pena: di ciò che avrebbe potuto essere e non è stato. Ma sarà soprattutto il diario indecente di una presidenza diventata ormai impresentabile. Cominciamo con la Sanità, il cui assessorato è passato da otto giorni sotto il diretto controllo del Governatore. E' il bluff più attuale e più cocente.

Scandalo su scandalo. Il governatore amico del primario Tutino, agli arresti per lo scandalo Villa Sofia, accoglie l'invito della commissione Salute all'Ars: resta alla guida dell'assessorato sul quale ha messo le mani già da 6 giorni. Il Cimo: "Lasci l'interim per motivi di opportunità e sensibilità". Intanto, il comitato dei saggi si rivela come l'ennesimo bluff del presidente.

Confermata la misura cautelare per il primario del reparto di Chirurgia plastica dell'ospedale palermitano. Giro di interrogatori per gli altri indagati, nel frattempo in procura passano al setaccio l'attività, pubblica e privata, del medico amico del presidente della Regione Rosario Crocetta.

Lucia Borsellino si è dimessa da quattro giorni. Da allora, l'assessorato di Piazza Ziino è nelle mani del governatore: "Deciderò con calma", dice. Nonostante l'addio dell'assessore sia legato alla vicenda dei medici di Villa Sofia che chiamano in causa lo stesso presidente. Nominati intanto sei saggi e un nuovo capo di gabinetto. Mentre prende quota l'ipotesi Sammartano.

Nel governo Crocetta in alcuni frangenti "c'è stato un abbassamento di tensione, anche morale". Il disagio per quell'amicizia tra il primario Matteo Tutino e il governatore Rosario Crocetta.

Storia di una vicenda che si commenta da sola, delle dimissioni e di una giunta che perde un pezzo alla volta. E poi non rimase nessuno. Ma lui rimarrà al suo posto. Scommettiamo?