TRAPANI – Maxi sequestro da 1,7 milioni di euro a Trapani nell’ambito di un’indagine su finanziamenti Covid ottenuti illecitamente. La Guardia di Finanza del comando provinciale di Trapani ha eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di tre società e cinque persone fisiche. L’operazione è stata coordinata dalla Procura di Velletri (Roma).
Gli indagati, residenti tra le province di Trapani e Palermo, sono accusati di aver messo in piedi un’organizzazione che avrebbe ottenuto finanziamenti garantiti dallo Stato per fronteggiare l’emergenza Covid-19.
Le indagini, avviate nel 2023, hanno rivelato un sistema di false fatturazioni relative a compravendite di pesce inesistenti tra una società di Mazara del Vallo e una di Anzio, quest’ultima risultata non operativa e intestata a un prestanome.
Bilanci gonfiati e finanziamenti illeciti
Le false fatturazioni avrebbero permesso di gonfiare i bilanci d’esercizio e presentare false dichiarazioni fiscali. In questo modo, la società di Anzio sarebbe apparsa solida, ottenendo indebitamente finanziamenti per 1.418.000 euro tra il 2020 e il 2022. I finanziamenti erano garantiti dallo Stato, come previsto dalla legge 662/1996.
Gli indagati sono accusati anche di autoriciclaggio di parte delle somme ottenute illecitamente, per oltre 280.000 euro. Le perquisizioni eseguite dai finanzieri hanno portato al sequestro di beni e documenti utili per le indagini.
Indagini in corso e possibili sviluppi
Le indagini sono ancora in corso per accertare il ruolo di ciascun indagato e per individuare eventuali complici. Gli inquirenti stanno anche cercando di capire se le società coinvolte abbiano ottenuto altri finanziamenti illeciti.