PALERMO – Bancarelle che vendono un po’ di tutto, occupano la strada e sono in qualche modo diventate un tratto caratteristico della zona. Palermo è anche questo, è anche venditori abusivi che trattano merce di dubbia provenienza e attraggono i turisti, straniti da questo costume tipicamente italiano. Ma questa volta non parliamo dei portici di via Ruggero Settimo, bensì di un altro punto della città.
Siamo in via Bandiera, la strada che collega via Maqueda a via Roma all’altezza di piazza San Domenico. Sono le tre del pomeriggio di un giorno feriale e la foto, scattata da Marco Giammona, dice praticamente tutto: bancarelle, anzi in alcuni casi vere e proprie strutture in ferro, che occupano la via e si susseguono senza interruzione. Un mercato abusivo all’aperto, in bella mostra, ormai praticamente un’istituzione a Palermo, dove anche l’illegale diventa normale.
“Semplicemente 600 anni di architettura in 80 metri di strada – scrive Marco – dal ‘400 di Palazzo Alliata al ‘900 di Palazzo Moncada di Paternò e Palazzo Gualtieri Avarna, passando dal settecentesco Palazzo Oneto di Sperlinga all’ottocentesco Palazzo Gioeni Pilo. Non molte città possono vantare una stratificazione così variegata e di tale qualità. E la cosa più triste è che il tutto, vero patrimonio della città capace di stupire persone colte di tutto il mondo, è sotto assedio e mortificato da otto cordialissimi ed educatissimi venditori ambulanti con le loro variegate e ingombranti bancarelle ricolme di merce contraffatta e che, rincarando la dose, rappresentano il fallimento della capacità produttiva industriale occidentale. Rialziamola ‘sta Bandiera iniziando a sgomberare questa strada che potrebbe regalare uno degli angoli più esclusivi e straordinari del nostro centro storico”.
Un accorato appello a cui risponde la Polizia municipale di Palermo, sottolineando che il trend dei controlli su un fenomeno dilagante come l’abusivismo è in costante crescita e che l’attività degli agenti è costante. Ma forse, oltre alla repressione, servirebbe anche un sussulto da parte degli stessi palermitani: per liberare la strada dalle bancarelle e restituirla alla sua storia e dignità non bastano i controlli e le multe, ma sarebbe sufficiente non comprare merce contraffatta. Un deterrente assai più efficace di un una multa.