Ztl, guerra Comune-Tar| Orlando ricorre al Cga - Live Sicilia

Ztl, guerra Comune-Tar| Orlando ricorre al Cga

Palazzo delle Aquile prova a ribaltare l'ordinanza che ha rinviato l'avvio della Zona a traffico limitato.

PALERMO – Un ricorso al Cga per ribaltare l’ordinanza con cui il Tar Sicilia ha bloccato l’avvio della Ztl, o quantomeno per limitarla alla sola Ztl 2 lasciando così intatta la 1. Nonostante i tentennamenti della prima ora, il comune di Palermo va allo scontro con i magistrati amministrativi e chiede al secondo grado di giudizio di revocare l’atto che ha di fatto sospeso fino a novembre la Zona a traffico limitato, ripristinando la Ztl in città.

Una mossa a sorpresa, visto che l’amministrazione Orlando almeno inizialmente aveva deciso di non alimentare un conflitto con il Tar, ma che assume un peso politico assolutamente rilevante. Gli avvocati di Palazzo delle Aquile sono al lavoro per depositare il ricorso oggi, ossia l’ultimo giorno utile, e la stessa cosa stanno facendo quelli dell’Amat: un doppio ricorso per tentare di avere più chance di fronte al Consiglio di giustizia amministrativa.

Dal 6 aprile, giorno dell’ordinanza, a piazza Pretoria si è optato per il low profile: dichiarazioni diplomatiche, nessuna polemica, nessuna dietrologia. Ma non è un mistero che fra i corridoi della politica l’ordinanza del Tar sia stata vista come un pugno in un occhio: troppo severa, eccessivamente duri i toni. Inizialmente il Comune sembrava aver scartato l’ipotesi del ricorso, concentrandosi su una nuova Ztl più piccola da far partire entro l’estate, ma col passare del tempo è maturata la convinzione che rivolgersi al Cga sarebbe stata la mossa più veloce ed efficace. E, in caso di nuova bocciatura, allora si potrebbe tentare la strada di una nuova proposta alla città.

“Il ricorso è doveroso per rispetto a un percorso di cui la Ztl è parte integrante, con le pedonalizzazioni, il car sharing, il bike sharing, le piste ciclabili, la riorganizzazione dei bus e ovviamente il tram – dice il sindaco Leoluca Orlando – È parte di un percorso che a Palermo è indispensabile per limitare l’uso delle auto private e incentivare forme di mobilità dolce, sostenibile e condivisa, tutti elementi essenziali per una nuova qualità della vita in città. Un percorso che continua e deve continuare”.

Gli uffici legali considerano l’ordinanza del Tar illegittima e, in poche parole, accusano il Tribunale di essere andato oltre i propri compiti, di essersi sostituito ai ricorrenti, di aver invaso il campo di azione del Comune in barba alla separazione dei poteri, di aver preso decisioni che spettano all’ente locale e di aver contraddetto la giurisprudenza dello stesso Tar e del Consiglio di Stato (ultima sentenza datata 2015). Una linea di aperto scontro che si basa su più motivazioni che i legali stanno mettendo nero su bianco. Secondo il Comune, infatti, i ricorrenti non avrebbero avuto un interesse specifico per poter richiedere la sospensiva, non sarebbe stato leso il diritto alla mobilità (visto che le Ztl esistono in molte città italiane e che si intende tutelare il patrimonio culturale), e spetta al Comune, nel pieno delle sue prerogative, prendere certe decisioni e non a un Tribunale.

Ma Palazzo delle Aquile si spinge anche più in là. I ricorrenti hanno infatti motivato la richiesta di sospensiva col fatto che, in caso di vittoria in sede di merito, il Comune avrebbe subito un danno economico e ripristinare la situazione sarebbe stato complicato. Secondo l’amministrazione sarebbe stato il Tar a parlare di una compressione del diritto alla mobilità, sostituendosi di fatto ai ricorrenti. Inoltre il Tribunale si sarebbe a sua volta sostituito al Comune nel decidere quale sia l’interesse primario da tutelare, privilegiando il “diritto alla mobilità” che pure, sostengono gli avvocati comunali, i ricorrenti non avevano indicato.

Il Comune difende la scelta di far partire insieme le due Ztl, basandosi su studi e analisi, rinfaccia al Tar di aver oltrepassato i limiti e di aver considerato il pass come una tassa per l’area troppo vasta, rivendicando le possibili alternative offerte ai palermitani: tram, car sharing, bike sharing, passante, piste ciclabili e pedonalizzazioni. Il Tar avrebbe, tutt’al più, potuto bloccare solo la Ztl 2 (dal Massimo a Notarbartolo) e non l’intera Ztl centrale.

Così, mentre Palazzo delle Aquile accelera sulle procedure di restituzione dei soldi spesi da 25 mila palermitani per il pass, contemporaneamente prova la carta “giudiziaria” per ristabilire un provvedimento contestato ma necessario, secondo l’amministrazione, per far calare i livelli di smog.

LE REAZIONI
“Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, si gioca la carta del ricorso – dice Stefania Munafò del Pd – in Consiglio comunale ha addirittura affermato che avrebbe “indagato” sull’ordinanza adottata dai giudici amministrativi. Catania ha dichiarato che a Palermo i livelli di inquinamento sono ancora alti, come dice anche l’Arpa, per questo la Ztl è necessaria. Ha perso un’occasione per stare zitto. L’Arpa non ha centraline su Palermo, nè ha effettuato controlli su inquinamento e smog ma riceve questi dati dalla Rap. Ritengo oltraggioso questo attacco spregiudicato ai giudici del Tar ed arrogante il metodo che si sta utilizzando per cittadini e commercianti. Il sindaco non sa accettare una sconfitta e, peggio, non ha soluzioni alternative se non quella di vessare i palermitani”.

L’Amministrazione continua a disattendere il mandato elettorale che le è stato conferito. Noi credevamo di votare un’alternativa a Cammarata e invece vengono ancora proposti gli stessi atti della precedente Amministrazione, in perfetta continuità e sintonia. Le Ztl, le multe notificate con ditte private, le targhe alterne, sono provvedimenti della precedente Giunta, oggi imposti alla città senza neanche l’avvio di processi partecipativi, indispensabili in settori che coinvolgono anche l’economia cittadina. Il procedimento dell’Amministrazione, per altro, appare illogico e sicuramente dispendioso. Dopo aver dichiarato la propria sintonia rispetto alla sospensione delle Ztl da parte del Tar e dopo aver provveduto al rimborso dei pass già rilasciati, alla dimissione di tutta la relativa cartellonistica – dando quindi esecuzione all’ordinanza del tar -, l’Amministrazione ha anche riesumato un provvedimento dell’ex assessore Scoma (le targhe alterne) con le conseguenti e numerose multe irrogate ai cittadini, probabilmente ignari del nuovo-vecchio provvedimento. A distanza di un mese l’Amministrazione ci ripensa e decide di proporre il ricorso al Cga, operando una scelta a mio avviso in ogni caso rischiosa. Se il Cga dovesse rigettare l’appello l’Amministrazione dovrebbe spiegare alla città perché mantiene le targhe alterne, ritenute dallo stesso assessore Giusto Catania inidonee per il contenimento dell’inquinamento. Se il Cga dovesse accogliere l’appello l’Amministrazione dovrebbe affrontare nuovamente l’organizzazione e i costi per il rilascio di nuovi pass, con procedure lunghe che si definirebbero a ridosso dell’udienza di merito davanti al Tar e con il rischio, se il Tar dovesse confermare l’ordinanza, di dovere rimettere di nuovo tutto in discussione (con enorme e ingiustificato aggravio di costi). A mio avviso, quindi, l’Amministrazione più correttamente – trattandosi di pochi mesi – dovrebbe attendere la decisione di merito del Tar e adottare poi tutte gli opportuni provvedimenti. A ciò si aggiunga che i dati forniti dalla Rap in relazione agli ultimi mesi sconfessano la necessità delle Ztl, che mantengono per gli altri profili tutte le criticità che hanno portato alla loro sospensione. Più precisamente, a dicembre 2015, data di introduzione delle tariffe per le Ztl, in nessuna delle centraline interne si registravano sforamenti oltre la soglia consentita che è pari a 50 μg/m3, sforata nella zona Castelnuovo (probabilmente anche a causa dei lavori in corso per l’anello ferroviario, restringimenti di carreggiata e traffico in generale) per 12 volte a fronte del limite consentito pari a 35 volte l’anno. Alla luce di questi elementi è probabile che a Palermo ci siano aree altamente inquinate, ma non sono quelle indicate dall’Amministrazione. Per cui i provvedimenti proposti non raggiungono l’obiettivo di legge e anzi c’è il rischio che si incrementi l’inquinamento in altre parti della città già compromesse e in relazione alle quali nessun provvedimento viene oggi preso. L’Amministrazione ha tutti gli strumenti a sua disposizione per adottare scelte ponderate e non si giustifica il ricorso giurisdizionale per un soggetto politico che invece dovrebbe contemperare i diversi interessi coinvolti e ascoltare la voce della città°. Lo dice Nadia Spallitta del Pd.

“Chiediamo all’Amministrazione comunale di desistere dal ricorso al Cga sulla Ztl. Lo chiediamo a nome di migliaia di artigiani e cittadini sulle quali spalle potrebbero pesare ulteriori disagi e costi”. A dichiararlo è il presidente di Confartigianato Palermo, Nunzio Reina, dopo l’annuncio di Palazzo delle Aquile che proverà a ribaltare l’ordinanza che ha rinviato l’avvio del provvedimento. “Un’azione insensata – dice Reina – visto che fino a novembre, mese in cui il Tar si pronuncerà, il Comune dovrebbe soltanto pensare a costruire un dialogo con le associazioni e i cittadini. Lo slittamento decido dai giudici amministrativi ha reso necessaria la dismissione della cartellonistica, il rimborso dei pass, la disattivazione delle telecamere. Nel frattempo sono anche partite le targhe alterne, con tanto di centinaia di multe per i trasgressori. E il nostro sindaco cosa fa? Mette nuovamente a rischio i cittadini, perché se questo ricorso dovesse essere accolto, dovrebbero essere sostenute nuove spese per ripristinare la zona a traffico limitato. In ogni caso – conclude Reina – si tratterebbe di un provvedimento che graverebbe sulla collettività, che a quanto pare non è tra le priorità della nostra amministrazione”.

“Il ricorso al Cga del Sindaco Orlando è un errore – dice il capogruppo Fi Giulio Tantillo – pur comprendendo i motivi di tale decisione. Meglio attendere novembre e in questo lasso di tempo presentare soluzioni ai tanti problemi sollevati dalle associazioni di categoria e dai cittadini. Così com’è la Ztl non va, il Sindaco prenda atto che la vicenda è stata gestita male e ascolti la voce della città. Siamo in attesa di conoscere i costi del Tram che incidono sul contratto di servizio Amat, azienda che non ha ancora presentato il piano industriale e che ascolteremo giovedì prossimo in aula soprattutto per assicurare i servizi ai cittadini e salvaguardare i lavoratori”.

 


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