Scontro a San Giovanni La Punta Forza Italia attacca Rannone

Scontro a San Giovanni La Punta|Forza Italia attacca Rannone

Al centro della bagarre una sospetta raccolta dati. Nota infuocata di Rapisarda, la candidata sindaco grillina replica.
BOTTA E RISPOSTA
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San Giovanni La Punta – Campagna elettorale infuocata a San Giovanni La Punta. Qualche giorno prima della chiusura delle liste, che hanno definito lo scacchiere per la prossima sfida elettorale, un articolo che ha per protagonista la candidata sindaco pentastellata Giusy Rannone ha provocato uno scontro a carte bollate con gli azzurri della civica “San Giovanni La Punta Protagonista”.

Al centro della bagarre puntese un evento organizzato lo scorso 11 novembre 2019, in occasione della Festa di San Martino, in cui sarebbe avvenuta un’anomala raccolta dati.

L’attacco di Rapisarda

“Luca Rapisarda, rappresentante di lista ‘San Giovanni La Punta Protagonista’, sarebbe stato accusato dalla consigliera comunale oggi candidata sindaco del M5S, Giusy Rannone, di avere raccolto dati sensibili in un centro per gli anziani”, si legge in una stampa inviata ai giornalisti. 

“Non è mio costume rispondere alle provocazioni, specialmente se a rivolgerle è una donna”, fa sapere Rapisarda. “Purtroppo, però, dopo le reiterate illazioni mosse contro la mia persona e le mie attività politiche e professionali, svolte con passione e impegno, la misura è straripata”. 

“La portavoce del M5S Giusy Rannone – si legge ancora nella nota – sostiene infatti che la cooperativa sociale di cui Rapisarda è componente attivo avrebbe raccolto dati sensibili tra gli anziani che hanno partecipato a un evento organizzato per festeggiare San Martino nel 2019”.

“I partecipanti non erano interdetti ma tutti nel pieno potere delle loro facoltà mentali. Inoltre – precisa Rapisarda – non si è trattato di ‘raccolta dati sensibili’ ma di contatti, ovvero dei loro nominativi e dei rispettivi recapiti telefonici e indirizzi mail, consegnati brevi mano al capo area dei Servizi Sociali al termine della manifestazione concessa a titolo gratuito. La trascrizione dei contatti dei partecipanti è avvenuta su espressa richiesta di questi ultimi al fine di essere contattati per eventi futuri”.

Rapisarda poi aggiunge: “Insinuare insistentemente per scopi elettorali che il sottoscritto possa averli usati per chissà quali finalità politiche è un reato passibile di querela che mi riservo di valutare con i miei legali: si chiama diffamazione”.

La replica della Rannone

“Prendo atto dell’autoaccusa di Luca Rapisarda, visto che io avevo parlato dell’episodio senza fare alcun nome – commenta Giusy Rannone, contattata da LiveSicilia – il caso mi è stato sollevato da alcuni cittadini e prima di parlarne al consiglio comunale ho fatto le dovute verifiche. Sono anche in possesso della determina di patrocinio oneroso dell’evento di cui parliamo da parte dei servizi sociali. Altro che a titolo gratuito. La cosa strana è che il nome dell’evento nella determina è diverso da quello sponsorizzato nei social, ma coincide giorno ed indirizzo. Io comunque voglio precisare che non ho mai parlato di dati sensibili, come risulta dal verbale della seduta del consiglio comunale. Ci sarà stato un disguido con il giornalista che ha redatto l’articolo pubblicato i primi di settembre””.

“Il mio intento era chiaro a chiunque – spiega ancora la candidata grillina Giusy Rannone – evitare che si facessero giochetti visto anche l’imminente campagna elettorale così come segnalatomi da cittadini, anche il sindaco ha confermato che non ne condivideva le azioni ed ora apprendiamo che fa parte dei promotori di una lista a suo sostegno? Sono io che non accetto le provocazioni che il signore, forse anche mal consigliato, sta porgendomi magari per cercare visibilità, ma visto che proprio ci tiene carte in mano vediamo di ristabilire la verità”.

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