Omicidio Ilardo, 4 ergastoli Cassazione conferma condanne

Omicidio Ilardo, 4 ergastoli|Cassazione conferma condanne

Arriva la verità processuale dopo 24 anni.
LA SENTENZA DEFINITIVA
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CATANIA – Il giorno del giudizio è arrivato. Mandanti e killer dell’omicidio di Gino Ilardo sono stati condannati all’ergastolo con sentenza diventata definitiva. La Corte di Cassazione ha infatti rigettato i ricorsi della difesa e confermato la pena più severa prevista per Giuseppe Piddu Madonia, capomafia della famiglia di Caltanissetta, Vincenzo Santapaola, figlio del boss scomparso Turi, Maurizio Zuccaro e Benedetto Cocimano. I quattro sono stati condannati in primo (nel marzo del 2017) e in secondo grado dalla Corte d’Assise d’Appello.

Il delitto di Luigi Ilardo è stato risolto dopo quasi 20 anni. E oggi trova finalmente una verità processuale, anche se il processo racconta solo una parte di una storia che si intreccia all’inquietante trattativa tra Mafia e Stato. Quando è stato ammazzato, il 10 maggio 1996, in via Quintino Sella i poliziotti arrivati sul posto riconobbero il cadavere del vice rappresentante della famiglia mafiosa di Caltanissetta.

Ma in realtà Ilardo da oltre un anno lavorava per le Istituzioni come infiltrato, con il nome in codice fonte Oriente. Da quel nome l’informativa Oriente acquisita in diversi processi. Le rivelazioni al colonnello Michele Riccio del Ros portarono a decine di arresti. Si arrivò anche a un passo dalla cattura di Bernardo Provenzano.

Ilardo aveva deciso di diventare collaboratore di giustizia, ma non ebbe il tempo di entrare nel programma. Il commando armato agì prima. Una raffica di pallottole furono esplose in pochi secondi. Attimi che hanno cambiato la vita dei figli di Gino Ilardo. Ma che hanno seppellito con Ilardo molti segreti. Segreti su quella zona grigia dove si muovevano mafia e sistemi deviati dello Stato.

La cronaca dell’udienza

Il processo sull’omicidio di Gino Ilardo è arrivato al terzo scoglio. La Suprema Corte di Cassazione è chiamata a decidere sui ricorsi presentati dai difensori di Giuseppe Madonia, Vincenzo Santapaola (figlio del defunto Turi), Maurizio Zuccaro e Benedetto Cocimano condannati all’ergastolo per l’assassinio dell’infiltrato del Ros, ucciso il 10 maggio 1996. Il cugino della capomafia della famiglia di Caltanissetta trova la morte pochi giorni prima che ci fosse la riunione programmata per poter accedere al programma dei collaboratori di giustizia.

Il pg della Cassazione al termine della sua discussione ha chiesto agli ermellini di “dichiarare inammissibili i ricorsi per tutti gli imputati”. Le difese invece hanno chiesto l’annullamento della sentenza di secondo grado.

Nei giorni scorsi la famiglia Ilardo ha inviato una nota agli organi di stampa per annunciare una conferenza a Roma, che si è tenuta proprio il giorno dell’udienza nel Palazzo di piazza Cavour. Per i figli di Luigi Ilardo, “lo Stato non ha mai protetto il loro padre, né da vivo, né da morto. Quello Stato che doveva proteggere un uomo che aveva offerto un contributo importante per l’arresto di diversi boss”. 

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