PALERMO – Venti zone verdi siciliane, tra cui il Bosco degli Agrifogli delle Madonie, il Bosco di Sant’Andrea dei Nebrodi e il Bosco Rosso dell’Etna, entreranno a far parte della ‘Rete Nazionale dei Boschi Vetusti’.
È quanto emerge dal Convegno Nazionale “Boschi Vetusti” che si è svolto questa mattina a Palermo, presso l’Auditorium dell’Assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente, in via Ugo La Malfa.
Il Convengo
Durante il convegno sono stati illustrati i primi risultati dell’attività di ricerca promossa dalle Regioni e realizzata dalle Università, volta all’identificazione, alla tutela e alla valorizzazione dei primi boschi vetusti di tutta Italia.
Si tratta di un‘attività sostenuta economicamente dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, che ha emanato le “linee guida per l’identificazione delle aree definibili come boschi vetusti”, dopo aver istituito, lo scorso anno, la Rete Nazionale dei Boschi vetusti, nella quale sono inserite le aree identificative di ogni regione.
Durante il convegno, l’Assessore regionale del Territorio e dell’ambiente, Giusy Savarino, ha firmato il provvedimento con il quale sarà istituito ufficialmente l’elenco regionale, annunciando la creazione di un bando “per rendere i beni immobili, che si trovano nelle aeree verdi identificate, usufruibili e utilizzabili al pubblico”.
I partecipanti
Ad aprire il convegno è stato il dirigente generale del comando corpo forestale della Regione Siciliana, Giuseppe Battaglia. A seguire, gli interventi dell’assessore Savarino, di Laura Canini della direzione generale dell’economia e delle foreste per il Ministero, di Donato Salvatore La Mela Veca, del dipartimento di scienze agrarie dell’Università di Palermo, e di Giovanni Giardina, della federazione Ordini dei dottori agronomi e forestali Sicilia.
Gli altri relatori
Tra i relatori: Emilio Badalamenti, Leonardo Scuderi e Rosario Schicchi, del dipartimento scienze agrarie, alimentari e forestali dell’Università di Palermo. Ma anche: Francesco Contu del dipartimento agricoltura della Regione Abruzzo, Enrico Gallo, della Regione Piemonte, Rinaldo Comino, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Dimetrio Crupi, della Regione Calabria, e Giuseppe Brundu e Giovanna Lampreu, del dipartimento di agraria dell’Università di Sassari e della Regione Autonoma della Sardegna.
Tra gli ultimi intervenuti: Gaia Pasqualotto, Muzamil Hussain, Emanuele Lingua, Tommaso Stizia, Tommaso Anfodillo e Thomas Campagnaro, del dipartimento territorio e sistemi agroforestali dell’Università di Padova.