“Sarebbe opportuno che il sottosegretario Siri si dimetta. Gli auguro di risultare innocente e siamo pronti a riaccoglierlo nel governo quando la sua posizione sarà chiarita”. Così il vicepremier Luigi Di Maio, sulla vicenda che ha coinvolto il sottosegretario ai Trasporti indagato per corruzione dalla Procura di Roma nell’ambito di un’inchiesta nata a Palermo.
“Le ipotesi di indagini che coinvolgono il sottosegretario Siri, se confermate, sono inquietanti e gravi. Il presunto legame con Vito Nicastri è un’ombra pesante perché Nicastri, agli arresti domiciliari, è l’imprenditore che risulta aver coperto e finanziato la latitanza di Matteo Messina Denaro. È lapalissiano questo filo che lega mafia e palazzi e ribadisco che, se accertato, risulterebbe di una gravità senza precedenti”. Lo afferma il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra. “Proprio ieri la Commissione ha trasmesso il nuovo Codice di autoregolamentazione, ed a mio avviso è doveroso che la politica si ponga la questione morale anticipando codici o leggi. La richiesta di dimissioni avanzata da Luigi Di Maio mi trova pienamente concorde. Ora è il momento di lasciar lavorare serenamente la magistratura che deve sentire la vicinanza e il sostengo di tutte le istituzioni e delle forze politiche”, conclude Morra.
“Non si doveva dimettere la Marini da Presidente della Regione e non si deve dimettere Siri da Sottosegretario di Stato. Gli avvisi di garanzia non sono condanne. Spiegatelo a Salvini, avvoltoio in Umbria e a Di Maio, forcaiolo a corrente alternata”. Così su Twitter il senatore Pd, Davide Faraone.
“Il sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri risulta indagato per corruzione dalle procure di Roma e Palermo, in un’inchiesta che coinvolge anche la Direzione investigativa antimafia di Trapani. In considerazione del fatto che il ministero dei Trasporti ha ritenuto di ritirare le deleghe all’onorevole Siri e che i sottosegretari sono di nomina del presidente del Consiglio dei ministri, chiediamo a Conte di riferire in Aula quali siano i suoi intendimenti in proposito”. Lo ha dichiarato il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio.