Aligrup, monta la rabbia: | "Siamo esasperati e inascoltati" - Live Sicilia

Aligrup, monta la rabbia: | “Siamo esasperati e inascoltati”

In piazza Duomo esplode la rabbia degli lavoratori Aligrup: "Siamo davanti al palazzo del sindaco, perché a lui, al presidente della regione ed al prefetto, si deve fare sapere che ad oggi con noi, nonostante le tantissime promesse, non si è fatto vivo nessuno".

La protesta in piazza Duomo
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La manifestazione di piazza Duomo

La manifestazione di piazza Duomo

CATANIA. “Siamo in ginocchio: in ginocchio e disperati”. La protesta degli ex dipendenti Aligrup riesplode al termine di un interminabile periodo nel corso del quale la speranza si mescolava alla rassegnazione. Oggi, la protesta ad oltranza in piazza Duomo proprio difronte Palazzo degli Elefanti. Chiede del sindaco Stancanelli il centinaio di manifestanti che, cartelli alla mano, chiedono un intervento diretto delle istituzioni: “Non si sa nulla della cassa integrazione che ci spetta e nemmeno dei tre stipendi che ci era stato detto sarebbero stati sbloccati – spiega, deciso, uno dei portavoce dei lavoratori Vito Tringale -. Per non parlare del fatto che la cassa integrazione di un anno sarebbe stata sbloccata solo a settembre prossimo. Siamo tutti monoreddito ed è impossibile resistere senza soldi per tutto questo tempo”.

Alcuni di loro sono presenti con le loro famiglie al seguito. Un gesto eloquente per fa comprendere come la loro situazione di disagio non sia una questione personale bensì quella di una intera famiglia. “Siamo davanti al palazzo del sindaco, perché a lui, al presidente della regione ed al prefetto, si deve fare sapere che ad oggi con noi, nonostante le tantissime promesse, non si è fatto vivo nessuno – prosegue Tringale -. Che cosa stanno aspettando? Forse che qualcuno faccia qualche gesto estremo? La gente come dovrebbe sopravvivere secondo i nostri rappresentanti istituzionali?”.

Adesso, l’appello viene lanciato anche all’arcivescovo, Salvatore Gristina. Ma loro, i manifestanti, non hanno intenzione di cedere. “Noi protesteremo fino a quando non ci verranno date delle risposte. Noi a settembre non possiamo arrivarci in alcun modo: perché firmare la cassa integrazione tra sei mesi quando già il quadro è ben chiaro. E’ tutta una questione di burocrazia: ci stanno dicendo di andare a delinquere. E’ scattato un gioco allo scaricabarile dove tutti fanno orecchi da mercante e dove tutti fanno finta di niente. Siamo stati da tutti: oggi vogliamo che il sindaco ed il vescovo facciano qualcosa. Ci sono da aiutare 1600 famiglie disperate”.

Per la cronaca, il sindaco Raffaele Stancanelli, ha dato la sua disponibilità ad incontrarli nel promeriggio in viale Jonio.


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