"Andremo in via D'Amelio |senza simboli di partito" - Live Sicilia

“Andremo in via D’Amelio |senza simboli di partito”

Fabio Granata

"Abbiamo informato la famiglia di Paolo Borsellino. Mi dispiace per le polemiche, ma noi richiameremo la sacralità di un luogo", dice l'esponente di Fli dopo le polemiche per il comizio che si terrà nella via della strage del 19 luglio

Intervista a Fabio Granata
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2 min di lettura

Fabio Granata, insomma, era proprio necessario organizzare un evento in campagna elettorale a via D’Amelio? I fratelli di Paolo Borsellino non hanno gradito…
“Paolo Borsellino è sacro e via D’Amelio è un luogo dell’anima. Non avremmo mai potuto concepire di organizzare un evento senza prima fare un doveroso incontro con la famiglia e in particolare con Manfredi Borsellino. Tra ieri e oggi mi sono sentito sia con Rita sia con Salvatore Borsellino e abbiamo discusso serenamente della questione”.

Il problema è far diventare un luogo “sacro” come lo chiama lei, la piazza per una manifestazione di partito. Non trova?
“La manifestazione sarà sobria, con un solo tricolore, senza un simbolo di partito. E servirà a ribadire qualcosa che dovrebbe stare a cuore anche a Rita e Salvatore e cioè che in Italia sul contrasto alle mafie c’è una destra che ha rivendicato una posizione di intransigenza e che su questo non ha potuto più stare un minuto con chi continua a ritenere Mangano un eroe e ad attaccare la magistratura”.

Non avete pensato, dopo queste polemiche, di cambiare luogo della manifestazione?
“Io attraverso personalmente dei giorni drammatici perché Salvatore e Rita sanno qual è il legame che ho con la loro famiglia. Ma ho la consapevolezza del volere andare avanti per i motivi che le ho appena detto”.

Lo sa che questa scelta va incontro ad accuse di strumentalizzazione.
“A chi pensa fare un comizio voglia dire strumentalizzare, faccio presente che si vedono simboli di partito nel giorni del ricordo della strage, cosa che noi non abbiamo mai fatto. Noi andremo lì col tricolore, richiamando la sacralità del luogo a una comunità che fa del contrasto alle mafie e della ricerca della verità la bandiera della propria politica. È qualcosa che dovrebbe essere accolta favorevolmente anche da chi ha idee diverse dalle nostre”.

Lei così continua a collegare un luogo di tutti a una parte politica…
“Se Bersani va nelle fabbriche, i radicali nelle carceri o Monti tra gli imprenditori nessuno parla di strumentalizzazione anche se ovviamente non sono loro gli unici titolari dei diritti dei lavoratori,dei detenuti o degli imprenditori. Cosi noi che abbiamo la legalità e il contrasto alle mafie come primo punto nella nostra agenda e che siamo nati come forza politica in quel luogo sacro per rivendicare verità e giustizia,nel “sentire”di raccogliere la nostra comunità militante in quel luogo lanciamo un messaggio chiaro, e cioè che nessun futuro è possibile per l’Italia senza la verità su quei fatti: dovrebbe essere un messaggio condiviso da tutti. E noi diciamo che è un messaggio politico, di bella politica sobrio, essenziale, rivolto ai giovani e alle coscienze degli italiani. E lo facciamo, lo ripeto, senza simboli, con un grande tricolore e dopo avere preventivamente e doverosamente informato il nucleo familiare di Paolo Borsellino. A volte i silenzi parlano più delle parole”.

twitter @salvotoscano1

 


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