Palermo, cambio all'Ast: esce un arrestato, entra un indagato - Live Sicilia

Nuovo direttore all’Ast: un indagato al posto dell’arrestato

Giovanni Amico è coinvolto nella stessa inchiesta costata i domiciliari a Ugo Fiduccia

PALERMO – L’Azienda siciliana trasporti ha un nuovo direttore generale. Giovanni Amico prende il posto di Ugo Fiduccia, da alcuni giorni agli arresti domiciliari. C’è un particolare, però: Amico è indagato nella stessa inchiesta della Procura di Palermo costata l’arresto al suo predecessore.

Profili diversi i loro, tanto che ad Amico non è stata applicata alcuna misura cautelare, né interdittiva che gli impedisca di fare il direttore generale “facente funzioni”. Una mansione che presume una prossima copertura dell’incarico con un altro dirigente.

Intanto il consiglio di amministrazione presieduto da Santo Castiglione (subentrato a Gaetano Tafuri pure lui indagato e sostituito lo scorso gennaio) lo ha scelto per guidare l’Ast.

Amico è un dirigente dell’Azienda, dove lavora da anni con diverse mansioni: da direttore generale supplente ad amministratore unico della partecipata Ast Aeroservizi che gestisce l’aeroporto di Lampedusa.

Presidente di una gara sospetta

Ed è stato anche presidente della commissione di una gara che, secondo la Procura di Palermo, sarebbe stata turbata. E cioè quella che portò alla nomina di un revisore contabile “amico”, il commercialista Felice Genovese (pure lui indagato) che avrebbe chiuso gli occhi sulle irregolarità nei bilanci.

Le accuse

Turbata libertà degli incanti, falso ideologico e materiale sono le ipotesi contestate ad Amico, Tafuri e Fiduccia, ma anche a Giovanna Monteleone, Beatrice Manno, Giuseppe Carollo e Teresa Salamone (commissari e componenti dell’ufficio legale).

L’escamotage per annullare la gara

Ad aggiudicarsi la gara fu la Kpmg, ma sarebbe stato Amico a suggerire un escamotage per tagliarla fuori, “un pretesto per non dargli seguito”. Amico è stato intercettato mentre diceva a Fiduccia che “chisti si arricogliono e portano cà cincu consulenti”. Secondo il procuratore aggiunto Sergio Demontis e il sostituto Andrea Fusco, temeva che Kpmg potesse scoprire le irregolarità contabili.

Sarebbe stato Amico a suggerire a Fiduccia lo stratagemma per annullare l’aggiudicazione e cioè l’indicazione del “triennio sbagliato” nel bando di gara.

“Quel verbale è falso”

Ad Amico viene anche contestata la retrodatazione, e dunque la presunta falsificazione, del verbale di gara utilizzato per giustificare la scelta di Genovese. In pratica mise per iscritto che Genovese avesse già cominciato a svolgere attività di revisione per l’anno 2019. Dunque si rischiava una sovrapposizione fra vecchi e nuovi revisori contabili.

Amico propose di annullare la gara in quanto “noi dobbiamo affidare la revisione per il 19, 20 e 21 e facciamo la gara per questo triennio, ma in realtà, essendo già adesso il febbraio 2020.. quindi il 2019
tutte le attività di controllo sono già state espedite dal Genoverse perché sì fanno trimestralmente… io
che cosa dico… c’è stato un errore nel senso che il triennio non è 19-21 è 20-22″.

Allarme per i conti

Che Amico conoscesse lo stato reale della contabilità, e dunque potesse temere il controllo di occhi non amici, emergerebbe ancora una volta dalle intercettazioni. A Fiduccia, che gli riferiva della bocciatura del Piano economico aziendale, Amico spiegava che “ci possiamo inventare ‘na poco di minchiate”.

Ed era sempre lui ad affermare che “questa cosa è successa anche diverse volte negli anni’ e che non voleva dare “la sensazione che mettiamo numeri così”, pur ammettendo che “io non metto il valore che già c’è nel previsionale biennale, metto il valore che a me serve per pareggiare i conti”.

Manovre contabili illecite, come sostiene la Procura? Si vedrà, intanto Amico è stato nominato nuovo direttore generale facente funzioni.


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