Carrozze e case stile gomorra: confiscati i beni di Turi Amato

Carrozze e case stile Gomorra: confiscati i beni di Turi Amato

La misura è stata eseguita dalla polizia di Catania.
CLAN SANTAPAOLA
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CATANIA – Carrozze d’epoca e case che ricordano i protagonisti di Gomorra. Confiscati i beni del boss Turi Amato, ‘capo’ storico del gruppo Ottantapalmi del clan Santapaola. La sua dimora, a pochi passi da via Della Concordia (per i catanesi strada ottantapalmi), è uno dei componenti del patrimonio oggetto di un decreto di confisca da parte del Tribunale misure di prevenzione.

La mafia dal sangue blu

Turi Amato è un componente della famiglia di sangue di Cosa nostra. Infatti è il consorte di Grazia Santapaola, cugina del padrino Nitto. È la donna che intercettata ha pronunciato le parole “noi siamo il sangue blu della mafia”. La sua ‘stirpe’ ha avuto sempre un posto d’onore nella cupola catanese: il nipote Francesco colluccio Santapaola è stato fino al 2016 il reggente di Cosa nostra. Ma anche il figlio Alfio, il nipote Salvatore jr, i due generi Giuseppe Pastura e Francesco Scuderi.

L’indagine

Il decreto di oggi – eseguito dalla Polizia di Catania – è il risultato di una “complessa attività d’indagine confluita in una dettagliata proposta a firma congiunta del Procuratore della Repubblica e del Questore di Catania avanzata già nel 2019″. I beni confiscati erano già stati già sequestrati lo scorso giugno.

Il profilo di Turi Amato

Salvatore Amato, 66 anni, al momento è detenuto, per cumulo pene detentive, in relazione a diverse condanne definitive inflitte “per associazione mafiosa finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsione ed altro”. 

Il tesoro del boss

Le indagini, condotte dal pool ad hoc composto dai “patrimonialisti” della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile della Questura di Catania, hanno fatto emergere l’esistenza di beni. Precisamente “diversi fabbricati nello storico quartiere di San Cristoforo” che sono stati intestati ai congiuntivi – tra cui moglie e figli – di cui aveva la piena disponibilità. Per gli investigatore “la sproporzione” con i redditi dichiarati “rappresenta una delle prove del fatto che costituiscano il frutto e il provento delle attività illecite commesse in seno all’organizzazione mafiosa Santapaola”.  

Sorveglianza speciale

Turi Amato è anche destinatario di una misura di prevenzione personale della Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno per tre anni. Il boss inoltre dovrà pagare una cauzione appena sarà scarcerato.


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