Province, nel centrodestra in Sicilia alleanze variabili

Province, nel centrodestra salta il patto di coalizione: alleanze variabili

I casi Agrigento, Caltanissetta, Siracusa e Ragusa
IL VOTO DEL 27 APRILE
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PALERMO – Centrodestra in ordine sparso alle elezioni provinciali del 27 aprile. A cinque giorni dal via alla presentazione delle liste, i buoni propositi ribaditi ad ogni tavolo regionale con i sei partiti che compongono lo schieramento appaiono come un lontano ricordo. Adesso, però, non è soltanto la coalizione a sbandare: i problemi spuntano anche all’interno dei partiti.

Centrodestra, patto interno saltato

Una situazione che è conseguenza inevitabile della già annunciata impossibilità da parte dei leader regionali di governare le scelte dei territori. In una dimensione più piccola, infatti, i partiti finiscono per adattarsi alle necessità e alle situazioni locali. Si è rivelata quantomeno pretestuosa l’idea di potere affidare ai partiti un candidato presidente per ciascuno dei sei Liberi consorzi in palio, con tutti gli equilibri di cui tenere conto da una provincia all’altra.

Il voto in mano a sindaci e consiglieri ha dato loro più autonomia rispetto ai diktat regionali e così, ad oggi, il centrodestra è compatto soltanto a Trapani, dove i partiti hanno designato il sindaco di Castelvetrano, Giovanni Lentini, come candidato presidente del Libero consorzio.

Caltanissetta, FdI contro i vertici

Ne ha fatto le spese la compattezza della coalizione e ora iniziano a pagare questa situazione anche i singoli partiti, come nel caso di Fratelli d’Italia a Caltanissetta. Nel capoluogo nisseno i meloniani locali vicini al deputato regionale Salvatore Scuvera si sono rivoltati contro la decisione appoggiata dal suo predecessore Giuseppe Catania di sostenere il sindaco di Niscemi, Massimiliano Conti, alla presidenza del Libero consorzio. I rappresentanti di FdI Caltanissetta si dicono “sorpresi e rammaricati” della scelta di Conti “presa senza coinvolgerci né confrontarsi con la realtà territoriale del partito – dicono -, ignorando il percorso politico e amministrativo portato avanti con coerenza e dedizione”.

E così un pezzo del partito di Giorgia Meloni decide di non nascondere la propria vicinanza al sindaco di Caltanissetta Walter Tesauro, che ha nella sua Giunta due meloniani. Si ritroverà in compagnia di Forza Italia, che attraverso il suo deputato regionale Michele Mancuso si è espressa favorevolmente verso Tesauro, e Movimento per l’autonomia.

Agrigento terra di alchimie

Il tandem FI-Mpa, partiti federati tra loro, rispunta in provincia di Agrigento dove le alchimie politiche sono andate ben oltre le fantasie più fervide. Qui il sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino, già candidato alle Regionali 2022 con Azione, potrà contare sull’appoggio di Forza Italia e Movimento per l’autonomia, ma anche di quella parte del Pd che fa riferimento al capogruppo all’Ars Michele Catanzaro. Un accordo civico osteggiato in Direzione regionale Pd dal segretario Dem Anthony Barbagallo, da tempo in rotta con Catanzaro.

provincia agrigento
La sede del Libero consorzio di Agrigento

Il resto della coalizione di centrodestra, invece, punterà sul sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino, espressione di Fratelli d’Italia. Meloniani, Lega, Noi moderati e Dc, con l’aggiunta dell’Udc, nelle ultime ore hanno lanciato l’ennesimo appello a Forza Italia e Mpa: “Piena disponibilità al dialogo per raggiungere quella naturale intesa, affinché anche in ambito provinciale la coalizione si presenti compatta e coerente con la linea politica che a livello regionale vede il centrodestra sostenere il governo Schifani”.

Siracusa, il Pd saluta Giansiracusa

Pd a braccetto con FI e Mpa, quindi, seppur sotto le insegne del civismo. L’operazione che sembra fatta ad Agrigento è invece sfumata a Siracusa. I Dem sembravano vicino all’accordo con Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla e capo di gabinetto del primo cittadino di Siracusa Francesco Italia, esponente di Azione.

In una coalizione variopinta, e di certo non legata al centrodestra classico vista anche la componente calendiana, ci sarà il Mpa che è rappresentato in provincia dal deputato regionale e sindaco di Melilli Giuseppe Carta. Avrebbero dovuto esserci anche i democratici ma il segretario provinciale Piergiorgio Gerratana ha annunciato che non sarà così. “L’esplorazione con lo schieramento di Giansiracusa ha dato esito negativo”, ha affermato ricordando “l’ancoraggio” della proposta Dem al centrosinistra e “in netta alternativa alle destre”. Parole in sintonia con quelle pronunciate da Barbagallo alla Direzione del Pd.

Divisioni anche a Ragusa

Centrodestra spaccato anche in provincia di Ragusa. La Dc e Noi moderati sono su posizioni diverse rispetto alla scelta di Forza Italia, FdI, Grande Sicilia (Mpa) e Lega: il sostegno alla sindaca di Comiso Maria Rita Schembari, proposta dai meloniani. I democristiani si erano portati avanti con la candidatura di Gianfranco Fidone, sindaco di Acate.

Provincia Ragusa
La sede del Libero consorzio di Ragusa

Schembari si rafforza con Cassì

Schembari, inoltre, ha incassato anche il sostegno più importante, quello del sindaco di Ragusa, Peppe Cassì. Con lui anche gli altri sindaci ‘civici’ del territorio ibleo: Maria Monisteri (Modica), Mario Marino (Scicli) e Giuseppe Dimartino (Santa Croce Camerina). “Ai veti incrociati e ai diktat abbiamo preferito il dialogo e il confronto”, dicono i quattro andando controcorrente rispetto alle divisioni del centrodestra in giro per la Sicilia.


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