Che ci fanno assieme Bianco, Cuffaro e La Via? - Live Sicilia

Che ci fanno assieme Bianco, Cuffaro e La Via?

Dibattito sull'Europa e non solo.

CATANIA – Il meglio dev’essere davvero passato. Lo avranno pensato sicuramente, tra nostalgia e futuro, quanti hanno chiesto a Salvatore Cuffaro (per molti Totò) un minuto del suo tempo per un selfie. E l’ex presidente della Regione siciliana, finito in disgrazia per le note vicende penali (ma resuscitato), si è concesso volentieri. Un sipario che si ripete ormai da tempo. Soprattutto da quando ha rifondato la DC. Ed è proprio sotto le insegne dello Scudocraciato (un sorta di bandiera meneghina, a dirla tutta) che ieri si sono dati appuntamento lui, Enzo Bianco e Giovanni La Via per discutere d’Europa. 

In effetti, tutti e tre hanno avuto e hanno ancora, in qualche modo, a che fare con le istituzioni dell’Unione. La Via è stato per ben due volte membro di Palazzo Spinelli (quota Ppe), Bianco rappresenta oggi l’Italia nel Comitato europeo delle Regioni, mentre Cuffaro ha potuto studiare i sistemi carcerari dei paesi del Vecchio continente occupandosi dei diritti dei detenuti. Un terzetto che non t’aspetti. Tant’è che la sede del partito fondato dall’ex senatore di Raffadali, quella accanto al Teatro Massimo, era affollata quanto il loggione la sera della prima. 

Perché assieme? Gli organizzatori assicurano che tutto è nato dalla volontà culturale di fare interloquire “tre giganti” su un tema che pesa, oltretutto ora che le istituzioni continentali stanno dando un’immagine leggera o “non all’altezza di quello che ci si aspetterebbe da loro” (La Via, dixit). Il ritratto è probabilmente quello di esponenti di una classe politica che non ha trovato ancora validi sostituti sul campo. Il meglio è passato? Il presente suggerirebbe di provarci ancora una volta, almeno. 

Proprio a partire da Catania. Città che – con il sindaco sospeso – procede con inerzia verso la scadenza elettorale del 2023. Centrodestra e centrosinistra, attualmente, sono in cerca di un regista. Nel frattempo, un vecchio arnese della politica suggerisce  che “al tavolo sono seduti due dei probabili competitor della prossima corsa per Palazzo degli Elefanti”. Forse. Ovviamente non si riferiva a Totò Cuffaro (ormai in off Side permanente). 

L’ex presidente della Regione è semmai l’uomo che, per una strana nemesi della storia, oggi può conferire legittimità e sostanza a qualsiasi candidatura. Ma si tratta di suggestioni, niente di più. Che appassionano tantissimo, però, gli amanti della Politica. Perché se nella sede della DC s’incrociano uomini che nel bavero della giacca hanno le spille o del Rotary o di Forza Italia, vuole dire che, oltre a farci carico dei nostalgici della Prima Repubblica, bisognerà badare anche a quelli della Seconda. 

Cosa è stato detto sull’Europa? Il coro unanime dice che “ce ne vorrebbe di più”. Seppur da tre prospettive differenti. Per La Via è lo strumento che può ancora garantire “pace e sviluppo” al Continente. Cuffaro ritiene invece che “dopo l’unità della moneta sia necessario arrivare all’unità della giustizia” (l’ex governatore non ritiene l’Italia un faro per ciò che concerne i diritti dei detenuti). Enzo Bianco, a cui sono state affidate le conclusioni, vuole una sola voce nel campo sia degli esteri che della difesa.“L’Europa unita non è seconda a nessuno”, ha detto. Un messaggio da recapitare direttamente a Joe Biden. 


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