PALERMO – “La presunzione di innocenza è un principio base dello Stato di diritto, ma l’assenza di un quadro comune di garanzie ne ha ostacolato la fiducia tra gli Stati”. Parole di Caterina Chinnici a Bruxelles, il 19 gennaio 2016 quando, da garantista, rivendicava il proprio contributo su uno dei temi fondanti del Paese culla del diritto. REGIONALI – LEGGI LE ULTIME NOTIZIE
Ma sempre la Chinnici, catapultata dalle primarie democratiche come candidata presidente della Regione, si è risvegliata giustizialista col rischio di “non fare giustizia” (LEGGI L’ANALISI). Ha posto il veto su coloro che hanno procedimenti pendenti, non possono essere candidati nel Pd. Attenzione, non “processi” pendenti, “procedimenti”, come dice la Chinnici: basta ricevere un avviso di garanzia per essere fuori. Per questo, rischiano di saltare le teste di esponenti storici, coinvolti nel processo per il buco di bilancio del Comune di Catania nella qualità di ex assessori.
Sul caso è intervenuto anche Claudio Fava, che ha sempre messo il tema della legalità al centro della propria agenda politica e civica. LEGGI L’INTERVENTO DI FAVA
Resta però il doppio volto della Chinnici, garantista a Bruxelles e giustizialista in Sicilia. Guarda il video