Palermo, covid e affari, inchiesta sulle mascherine: "Truffa e frode"

Covid e affari milionari: “Truffa e frode” sulle mascherine

Inchiesta della Procura e dei finanzieri di Palermo su una maxi fornitura

PALERMO – C’è un’inchiesta della Procura di Palermo su una maxi fornitura di mascherine anti Covid. Quelle indossate in Sicilia, durante una delicata fase di contrasto al virus, non sarebbero state a norma.

Si tratta una delle tante indagini aperte dalla magistratura sulla stagione della pandemia e la gestione delle risorse per affrontarla. I pubblici ministeri lavorano in gran segreto, ma qualcosa trapela. Per forza di cose.

Come è avvenuto per il blitz che ha portato all’arresto del funzionario della Protezione civile regionale Luigi De Luca e dell’imprenditore Sebastiano Grillo. I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria sono intervenuti dopo avere registrato il passaggio di denaro. La Protezione civile è stata il braccio operativo del governo nella fase più acuta della pandemia.

La verità è che la sanità al tempo del Covid è un pentolone che ribolle. L’ultima novità è l’inchiesta sulle forniture di mascherine. Gli indagati sono cinque: il gelese Emanuele Mezzasalma, Carmelo Grassia di Troina e Alfio Drago di Acireale, i palermitani Luigi De Luca e Ugo Savettiere.

Si tratta dello stesso funzionario De Luca finito ai domiciliari: avrebbe incassato tangenti per velocizzare i pagamenti in favore di due imprese edili. Nella nuova inchiesta, di cui Livesicilia ha scoperto ora l’esistenza, il filone è quello legato alla gestione dei Covid.

I reati ipotizzati sono “truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e “frode nelle pubbliche forniture”. Si parla di milioni di euro in commesse assegnate senza gara. L’emergenza ha dato il via libera agli affidamenti diretti.

L’inchiesta è partita dalla denuncia presentata in Procura da Salvatore Cocina, direttore della Protezione civile siciliana. Riteneva che la società Cinecittà srl di Gela (nella sua ragione sociale risulta il commercio degli articoli più disparati, dai prodotti sanitari ai telefonini), amministrata da Mezzasalma, avesse fornito delle mascherine “non conformi a quelle previste dal contratto”. Non solo, avrebbe anche “presentato alla Protezione civile falsa documentazione sulla qualità delle mascherine”.

La guardia di finanza ha analizzato le banche dati ed è emerso “un alert sulle capacità economiche della Cinecittà”. Il vero dominus della società sarebbe Nunzio Adesini (arrestato a novembre 2021 con l’accusa di avere corrotto funzionari del Genio Civile di Catania).

Nel corso delle stesse indagini “si è giunti a dubitare della correttezza delle forniture di mascherine svolte da un altro appaltatore, la società Keywell dell’indagato Grassia”. Nei mesi scorsi i finanzieri hanno fatto delle perquisizioni. Poi hanno incrociato alcune intercettazioni con i messaggi contenute nelle chat tra il funzionario della Protezione civile e diversi imprenditori.

Così come sono stati incrociati i dati emersi a Palermo con quelli di altre indagini in giro per l’Italia. Il Covid ha portato morte, dolore e paura. Per alcuni sarebbe stata una grande occasione di lucro.


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