"Curriculum da brividi" per la Foss | Santoro: il migliore era di Bonafede - Live Sicilia

“Curriculum da brividi” per la Foss | Santoro: il migliore era di Bonafede

L'ex assessore preferito a tanti nomi altisonanti del panorama musicale italiano. Ecco chi sono

“Sono arrivati curriculum di così alto livello nel panorama orchestrale italiano che non potranno scegliere di nuovo la Bonafede”. Era, questa, un’opinione diffusa tra gli addetti ai lavori durante la selezione per il nuovo sovrintendente della Fondazione Orchestra sinfonica siciliana. Eppure, non è andata come pensavano: Ester Bonafede è di nuovo, per scelta del Consiglio di amministrazione, sovrintendente della Foss. Il curriculum dell’ex assessore centrista di Rosario Crocetta ha superato più di trenta candidature, 34 per la precisione, arrivate dopo l’annuncio della selezione pubblica per il posto che era già stato suo.

“Tra coloro che avevano presentato la domanda, era uno dei curriculum migliori per competenze artistiche e amministrative – dice Stefano Santoro, presidente del Cda, che col suo voto doppio ha fatto ricadere la scelta su Ester Bonafede -. È stata nel Cda del Teatro Massimo, ha già lavorato per quella che un tempo era l’Eoss, è stata assessore regionale: un curriculum che comparato con gli altri ha prevalso. È stata comunque una valutazione molto sofferta”.

L’ex sovrintendente della Foss, Giorgio Pace, parla di “curriculum da brividi”. “Anche la Bonafede aveva ovviamente diritto a partecipare, ma c’erano curriculum incredibili. Una circostanza che vivo con un certo vanto: quando hanno scelto me alla Foss non ci voleva andare nessuno, adesso hanno dovuto scegliere tra decine di nomi noti dello spettacolo italiano”.

Tra questi, per esempio, il triestino Giovanni Pacor, diplomato in violino e in direzione d’orchestra presso la Musikhochschule di Vienna, che è stato anche sovrintendente dell’Opera nazionale di Atene e ha diretto per anni il Teatro Carlo Felice di Genova. Ha lavorato con grandi interpreti del mondo musicale, da Zubin Mehta a Franco Zeffirelli, da David Garrett a Andrea Bocelli e per cinque anni è stato coordinatore artistico dell’Arena di Verona. È lui l’ideatore principale delle iniziative di Operaverona. E Paolo Frassinelli, dell’Orchestra sinfonica Toscana, che ha lavorato e diretto numerosi conservatori in giro per l’Italia.

Poi Paolo Petrocelli, che nonostante la sua giovane età, è presidente onorario e co-fondatore dell’Associazione italiana Giovani per l’Unesco, la più grande associazione giovanile del sistema Unesco a livello internazionale. Nel 2014, su nomina del Presidente della Regione Lazio, entra nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, come uno dei più giovani consiglieri mai eletti. Nel 2015, la Fondazione Monte Paschi di Siena lo nomina Membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Accademia Musicale Chigiana di Siena ed il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca lo nomina Membro del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio di Musica di Venezia. Dal 2015, è anche Membro del Consiglio di Amministrazione dell’Oregon Music Festival negli Stati Uniti d’America. Il suo nome è in corsa anche per la guida del Consiglio di amministrazione del Conservatorio “Antonio Scarlatti” di Palermo. E senza voler andare ancora troppo lontano, il curriculum di Esterina Bonafede è stato preferito anche a quello di Giuseppe Ministeri, giovanissimo presidente del Conservatorio di Messina, 35 anni, astro nascente del settore, stando alle opinioni entusiaste degli esperti.

Tra i nomi esclusi anche quello di Alessandro Galoppini che dal 1990 collabora con il Teatro Regio di Torino, dove ha ricoperto, nel corso di venticinque anni di attività, i seguenti ruoli: maestro collaboratore, maestro di sala, suggeritore, direttore musicale del palcoscenico e responsabile del settore orchestra. Dal 2009 ricopre l’incarico di Direttore dell’Area artistica. Ha svolto un’intensa attività concertistica come accompagnatore solista e direttore lavorando in numerosi teatri italiani. E di Gennaro Di Benedetto, manager culturale ed ex sovrintendente della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, che è stato dal 1996 direttore del personale al Teatro alla Scala di Milano, e successivamente alla guida del Teatro Stabile di Genova.

Tutti nomi altisonanti che non hanno convinto però il Cda. Quella della Bonafede è una nomina politica maturata negli ambienti di Forza Italia? “Come ho detto – ribadisce Santoro – era uno dei curriculum migliori. E, poi, che vuol dire ‘nomina politica’? Sono tutte scelte politiche quando si tratta di nomine. Tra poco cambierà anche il soprintendente del Teatro Massimo, nominato dal ministro: vedremo allora chi piacerà alla Lega”.


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