CATANIA – Sviluppi nell’inchiesta “Capinera” sul traffico di droga a Librino, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania. I carabinieri del Comando provinciale hanno eseguito sette misure cautelari, con l’applicazione degli arresti domiciliari e del braccialetto elettronico, nei confronti di soggetti indagati per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare crack e cocaina.
I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale etneo al termine degli interrogatori preventivi previsti dall’art. 291 1-quater del codice di procedura penale. Tutti gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il giudice ha comunque ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza e ha applicato la misura cautelare.
Catania, supermarket della droga nel cuore di Librino
L’operazione prende il nome da via Capinera, nel quartiere Librino, dove secondo gli inquirenti era attiva una fiorente piazza di spaccio. Già in una fase precedente dell’indagine erano state eseguite otto misure cautelari in carcere, con accuse di associazione finalizzata al traffico di droga e spaccio.
L’indagine ha fatto emergere un’organizzazione strutturata e gerarchica, con ruoli distinti: due presunti custodi delle sostanze stupefacenti, cinque corrieri incaricati di trasportare la droga fino all’abitazione del promotore, dove veniva stoccata, suddivisa e poi venduta.

Sequestri e arresti in flagranza durante l’indagine
Secondo gli inquirenti il promotore del gruppo, un 31enne già ai domiciliari, avrebbe trasformato il proprio soggiorno in un “supermarket della droga”, con dosi esposte. A supportarlo, un factotum personale, una rete di sentinelle e un sofisticato impianto di videosorveglianza.
Nel corso complessivo delle indagini, i carabinieri hanno eseguito 10 arresti in flagranza, denunciato 16 persone a piede libero e sequestrato oltre mezzo chilo di cocaina e crack.
I nomi dei destinatari delle misure cautelari
I destinatari delle nuove misure cautelari sono: Luigi Abbascìa, nato nel 1980; Giuseppe Roberto Gangi, del 1978; Salvatore Longo, del 1987; Salvatore Millesi, del 1986; Gaetano Luca Privitera, del 1993; Orazio Vinciguerra, del 1991; Flavio Zito, del 1983, tutti nati a Catania. Per tutti gli indagati vale la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Nell’operazione Capinera erano state arrestate per droga a Catania altre otto persone.
