Energia, tangenti e massoneria| Un assessorato 'polveriera' - Live Sicilia

Energia, tangenti e massoneria| Un assessorato ‘polveriera’

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    Dentro un’anziana delibera di Giunta vengono elencati i tempi per conclusioni di ogni singolo adempimento del Dipartimento, la cui variazione è compresa tra i 30 e 150 giorni. Numerosi gli Assessori in successione dalla istituzione del Dipartimento, che ha ereditato parte delle competenze del vecchio assessorato Industria, ma uffici e schedari sono rimasti incollati ai “quadri funzionali” di un apparato che troppe volte è stato coinvolto nelle storie raccontate dalla cronaca giudiziaria. Se non si assume coraggiosamente il default per decentrare gran parte delle competenze, territorio, imprese e cittadini saranno ostaggio dell’incocludenza dentro la quale si potrà annidare il marpione di turno, a causa del p quale tutto sarà mascariato.

    Per chiarezza. L assessore Marino è stato l unico che ha cercato di fare qualcosa ed infatti è stato allontanato

    Per esperienza personale, posso testimoniare che gli utenti non avvezzi al pagamento di tangenti, in quegli uffici sono stati oggetto di decine se non centinaia di richieste di integrazioni, controlli sugli impianti già realizzati, e bastoni fra le ruote inenarrabili. Tempo di attesa medio 6 anni.
    Quando entrò in vigore l’Autorizzazione Unica, l’allora Assessorato Industria, aveva una dirigente di cui non ricordo il nome, che, pur avendo un organico raccapricciante per inadeguatezza, faceva salti mortali per garantire un servizio decente agli utenti.
    Ovviamente fu spostata.

    In base a quali specifiche competenze del settore sono stati scelti questi signori?

    “Problems cannot be solved with the same mind set that created them.”
    Albert Einstein
    ———————————————–
    Comincerei con l’imporre il rispetto assoluto dei tempi istruttori.

    A tempi scaduti nessuna proroga e, nello stesso giorno di scadenza, trasmissione immediata del carteggio istruttorio (possibilmente informatico – tutto incluso e niente escluso) ad altro ufficio e, possibilmente, presso un’amministrazione terza.

    In questo modo uscirebbe subito fuori se l’ufficio istruttorio – da un lato – ed il richiedente l’autorizzazione – dall’altro – hanno fratto/o non hanno fatto quanto dovuto con allegati nomi e cognomi e responsabilità.

    Ovviamente esistono istruzioni più complesse (come nel caso di iniziative innovative) che richiedono più tempo e competenze particolari, ma queste possono essere solo l’eccezione che conferma la regola.

    Purtroppo il “trasferimento” della pratica è solo un “escamotage” e non risolve un problema che può essere risolto solamente utilizzando funzionari efficienti, responsabili e pagati in funzione delle responsabilità effettivamente assunte – purché siano autentiche responsabilità decisionali e non quelle di mero controllo.

    Il merito del funzionario e la sua assunzione di responsabilità oggettive delle quali risponderne personalmente, deve essere riconosciuto e adeguatamente retribuito e non mortificato da un “todos caballeros”°.

    Altrimenti funziona solo per alimentare, nella migliore delle ipotesi, una burocrazia fine a se stessa.
    —————————————
    °
    “Todos caballeros” è una frase attribuita – senza certezza storica – a Carlo V imperatore di Spagna.

    Correva l’anno 1541 e l’imperatore Carlo V in visita ad Alghero, colonia catalana molto fedele alla corona, di fronte ad una piazza gremita, non riuscendo più a trattenere un
    bisogno fisiologico e desiderando quindi ritirarsi con urgenza dal balcone a cui era affacciato, pur di por fine alle acclamazioni e alle richieste dei maggiorenti locali che
    reclamavano titoli nobiliari di cui fregiarsi, pare che salomonicamente concludesse con
    un: “Bien, todos Caballeros”!

    L’impero non c’è più ma la tentazione di risolvere le situazioni di difficoltà con una generale gratificazione del titolo senza alcun esborso è una consuetudine dura a morire

    In quegli uffici ci sono stati dirigenti e funzionari di grande rigore etico e morale! Ma oggi ,o sono fuggiti perchè non sufficientemente valorizzati dal “sistema” che non ha esitato a mandarli allo sbaraglio se non addirittura a perseguitarli ,o sono andati felicemente in pensione !Quanto all’Assessore Marino,così come tutti gli altri che si sono avvicendati, nulla hanno fatto, per rivoluzionare il sistema.

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In applicazione della Legge Regionale n. 9/2010 gli impianti di raccolta dei rifiuti solidi urbani devono essere gestiti dalla SRR Palermo Area Metropolitana, attraverso una propria Società in house o attraverso una gara pubblica. Non riesco a capire per quale motivo tutto ciò ancora ad oggi, dopo 14 anni gli impianti rimangono alla RAP. La Regione Siciliana che vigila e finanzia gli impianti, come la settima vasca, per quale motivo non chiede l'applicazione della legge sopracitata.

Bisogna rispettare le direttive comunitarie facendo i bandi pubblici per l'assegnazione delle corse, mi sembra che l'Azienda ha attraversato momenti di crisi economiche e finanziarie non indifferenti e che la Regione Siciliana è sempre intervenuta a sanare i bilanci con i soldi delle tasse pagate dai cittadini. Azienda troppo politicizzata da tutti i componenti, ma se vediamo i servizi resi alla collettività, lasciano molto a desiderare, sia per il mancato rispetto degli orari, sia dei mezzi che a causa dei continui guasti, rimangono fermi per strada e dopo ore d'attesa, vengono sostituiti. Servizio non affidabile, rimborsi mai fatti, nonostante i disservizi. Mettetela in liquidazione che meglio.

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