I funerali di Sara Campanella LA DIRETTA

I funerali di Sara: le lacrime dell’arcivescovo, “Sara vive!” VIDEO

Il giorno delle esequie della vittima di femminicidio

MISILMERI (PALERMO) – L’intera comunità di Misilmeri, ma non solo, si è radunata nella chiesa di San Giovanni Battista, per dare l’ultimo saluto a Sara Campanella, la ragazza di 22 anni uccisa dal collega di Università Stefano Argentino, di 27 anni.

Sono stati in tanti a gremire gli spazi per dare l’ultimo saluto a Sara, uccisa lunedì scorso. Il delitto ha sconvolto tutti, dentro e fuori la cittadina alle porte di Palermo. La camera ardente è stata visitata, ieri, da tantissime persone. Sempre ieri, un toccante momento di commozione è stato vissuto allo stadio ‘Barbera’ in occasione di Palermo-Sassuolo.

La Messa

La cerimonia funebre è officiata dall’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice che, in occasione del femminicidio, aveva lanciato il suo messaggio-appello: “Nel corpo trafitto di Sara piangiamo il destino dell’umanità quando essa sceglie la violenza, la morte. Non ci sono parole per consolare lo strazio dei suoi cari genitori. L’intera famiglia umana oggi piange Sara”.

Il maxi-schermo in piazza

La chiesa di San Giovanni Battista non ha potuto contenere tutti quelli che si sono ritrovati a Misilmeri per partecipare all’ultimo saluto di Sara Campanella. E’ stato installato un maxi schermo in piazza che permette di seguire dall’esterno la funzione religiosa.

Le parole dell’arcivescovo

“Siamo qui, sconvolti. Senza parole. Dinnanzi al corpo di Sara. Corpo martoriato. Sacrificato. Vita che ci è stata rubata. Perché? Perché? Perché questo strazio indicibile inflitto ai cari genitori Cetty e Alessandro, al fratello Claudio, ai familiari, al fidanzato, agli amici, alla città intera?”, l’interrogativo di monsignor Corrado Lorefice è comune a tutti. L’arcivescovo di Palermo prova a tracciare la strada della consolazione.

“La violenza ha distrutto la bellezza di Sara, la bellezza delle sue relazioni, la bellezza che lei aveva il compito di far crescere nel mondo attraverso i suoi studi universitari, la realizzazione della sua vocazione professionale e la relazione con l’uomo che lei liberamente aveva scelto di amare”, dice Lorefice.

“Vorremmo stare in silenzio”

L’arcivescovo ha il dono della chiarezza, sa che “in certi momenti si vorrebbe solo stare in silenzio e piangere sommessamente un dolore indicibile, inaudito. Un corpo che esplodeva di vita, il corpo di Sara è davanti a noi, esanime e sfigurato da un’inaudita incomprensibile violenza. E in questo corpo trafitto ci sembra che sia racchiuso il dolore di un mondo nel quale ancora domina la violenza. In particolare sulle donne”.

Nei passaggi successivi il riferimento al carnefice, Stefano Argentino, il collega di Sara che ne è divenuto il suo assassino: “Il cuore di Cristo attende anche il dolore – che deve essere dilaniante – e il pentimento, a caro prezzo certamente, di coloro che provocano violenza. La nostra ribellione, la nostra condanna si ferma”.

“Anche il dolore di chi è colpevole ha diritto ad entrare nel cuore di Cristo. Gesù nel Vangelo dice agli affaticati e agli oppressi: ‘Venite a me’. Io oggi ripeto il suo invito: ‘Venite nel riposo di Cristo” – conclude l’omelia -. Vieni Sara nel suo cuore. Il tuo corpo sfigurato dalla violenza sarà trasfigurato dall’ardente amore di Dio che ti ha dato vita e bellezza. Perché Dio che ‘è Amore’ trova sempre la via della Pasqua, la via della rinascita, la via della vita. La tua bellezza insanguinata e oltraggiata, nel Crocifisso risorto splenderà per l’eternità. Venite a Lui, al suo amore, alla sua misericordia, voi a cui Sara è stata strappata: tu mamma Cetty, tu papà Alessandro, tu Claudio suo amato fratello. Voi suoi amici. Solo Lui sa come starvi vicini. In silenzio. Accogliendo il vostro silenzio e il vostro grido, la vostra ribellione e la vostra disperazione. Il vostro desiderio di riabbracciare per sempre Sara”.

La mail di Sara

Giovanna Spatari, rettrice dell’Università di Messina, legge il contenuto della mail con cui Sara aveva chiesto la tesi di laurea. “Ringrazio la mamma, il papà e il fratello che mi hanno dato la possibilità di leggerla”, aggiunge.

“Sono Sara Campanella – scriveva al professore Massimiliano Perrotta – purtroppo non ho potuto essere presente alla prima lezione per un intervento chirurgico. Sono profondamente colpita dal suo sapere comunicare argomenti difficili…”. Quindi la richiesta di disponibilità per la tesi. Una richiesta accolta. Sarà avrà la sua laurea, post mortem, alla memoria.

Le lacrime di Lorefice

Parole interrotte dal pianto. Si commuove l’arcivescovo Corrado Lorefice mentre benedice la salma. Singhiozzano parenti, amici colleghi che sull’altare ricordano Sara.

“Ti hanno strappato via, eri luce, con te mi sono sempre sentita me stessa. Eri porto sicuro in un mare di superficialità – dice un’amica -. Amavi il mare, i tramonti. Con te vedevamo il mondo a colori anche quando era in bianco e nero. L’amore eri tu, lo sei ancora oggi. Ogni luna che vedrò sarà bella perché tu sei una delle stelle che vi stanno intorno. Ogni traguardo che raggiungerò sarà anche il tuo”.

Un’altra amica legge alcuni passaggi di una lettera che Sara le aveva inviato: “Scegli la tua strada, ci saranno giorni difficili, ma tu allontana le nubi”.

I colleghi ricordano le “risate contagiose, le notti a studiare, le mani che si stringevano. Abbiamo imparato da te molto più di quanto tu possa immaginare. Il nostro cuore è rivolto al cielo dove ci sei ti. La morte non è niente, siamo solo nella stanza accanto”.

“Eri gioia, amore, lealtà. Non eri solo la sorella del mio fidanzato – ecco altre parole -. La più bella fra tutte le stelle. Ci rivedremo in forma diversa ma ci rivedremo, nel mare, nelle stelle. Sarai ricordata come la principessa che eri”.

La Messa è finita. Il feretro di Sara esce dalla chiesa con un applauso al grido di “Sara vive”. In cielo i palloncini.

Sono le note di “Everglow” dei Coldplay ad accompagnare la bara bianca di Sara Campanella portata in spalla da amici e parenti. La mamma di Sara, poco dopo il femminicidio, aveva pubblicato una foto della figlia al concerto dei Coldplay a Milano. (segue servizio da Misilmeri)


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI