Il cognome che condanna | Se mio padre fosse un boss? - Live Sicilia

Il cognome che condanna | Se mio padre fosse un boss?

Commenti

    è confortante che in questa società travolta dalle starnazzanti frasi fatte dei tanti, pseudo giornalisti in cerca di uditorio facile, pensatori social, onnipresenti ospiti di talk show, che gridano all’untore del giorno, senza neppure interrogarsi sulle sue colpe, ma solo per unirsi al coro (salvo poi ricredersi, quando si è anche solo indirettamente trascinati nel gorgo della lapidazione morale sommaria), ci sia qualcuno che interpreti la delicata funzione del giornalista, nei termini autentici sanciti dalla Carta Costituzionale, di pungolo alla riflessione critica.non conosco il fatto e la persona, ma ho anch’io un pregiudizio: il rispetto dell’uomo.

    Credo che la frase chiave sia “i vantaggi che un certo tenore di vita ha garantito”. Se i figli rigettano il benessere economico derivante da affari sporchi, e provano a costruirsi una vita onesta, allora c’è speranza. Ma se pretendono di godere delle immense proprietà accumulate con denaro sporco, con prepotenze e con loschi traffici, allora non sono migliori dei loro parenti mafiosi accertati.

    ogni giorno maledico quegli amministratori che negli anni 60 hanno distrutto e cementificato questa citta togliendole spazi vitali, verde, strade, pensavano solo ad arricchirsi in combutta conla potente mafia di allora, certo quando cammino per questa città invivibile ai primi posti per traffico rumore smog provo pena e rabbia, mi piacerebbe invece sapere cosa provano i parenti di coloro che hanno provocato questo scempio questo delitto, forse vergogna? comincino a restituire le fortune accumulate da altri e che oggi gli permettono di vivere agiatamente e poi semplicemente li condannerei a vivere qui nella nostra bella e cara città che i loro consanguinei disprezzato e offeso

    “I figli innocenti della mafia hanno diretto a una vita normale?”
    Devono meritarlo… perseguendo con una vita normale, rispettosa delle leggi e del viver civile!

    …semplice.

    Nessuno ha scelto il padre “boss” e siamo d’accordo.

    Però tenersi il patrimonio paterno e desiderare normalità non va bene.

    Basta devolvere tutti i beni ereditati alle associazioni antirachet o a chi si vuole e …

    … magicamente si verrà accolti.

    Mica ci vuole un sociologo !

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In applicazione della Legge Regionale n. 9/2010 gli impianti di raccolta dei rifiuti solidi urbani devono essere gestiti dalla SRR Palermo Area Metropolitana, attraverso una propria Società in house o attraverso una gara pubblica. Non riesco a capire per quale motivo tutto ciò ancora ad oggi, dopo 14 anni gli impianti rimangono alla RAP. La Regione Siciliana che vigila e finanzia gli impianti, come la settima vasca, per quale motivo non chiede l'applicazione della legge sopracitata.

Bisogna rispettare le direttive comunitarie facendo i bandi pubblici per l'assegnazione delle corse, mi sembra che l'Azienda ha attraversato momenti di crisi economiche e finanziarie non indifferenti e che la Regione Siciliana è sempre intervenuta a sanare i bilanci con i soldi delle tasse pagate dai cittadini. Azienda troppo politicizzata da tutti i componenti, ma se vediamo i servizi resi alla collettività, lasciano molto a desiderare, sia per il mancato rispetto degli orari, sia dei mezzi che a causa dei continui guasti, rimangono fermi per strada e dopo ore d'attesa, vengono sostituiti. Servizio non affidabile, rimborsi mai fatti, nonostante i disservizi. Mettetela in liquidazione che meglio.

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