Il dono di Dolce & Gabbana | e la querelle con la Curia - Live Sicilia

Il dono di Dolce & Gabbana | e la querelle con la Curia

Commenti

    Continuare a parlare sempre di questi due arci-miliardari che con il loro patrimonio potrebbero disinnescare pure i 24 miliardi di clausole di salvaguardia dell’aumento dell’IVA non mi pare che sia un buon servizio. La gente comune è lontana miliardi (è proprio il caso di dire) di anni luce da loro.

    Sembrava una “fake news”. Tuttavia, se Francesco Montenegro, il cardinale e arcivescovo metropolita di Agrigento, che finora ha brillato soltanto di luce riflessa essendo un ferventissimo assertore dei porti aperti, ha davvero commesso quest’atto di pirateria, Dolce e Gabbana, con la fermezza e l’intelligenza che li contraddistingue, devono intervenire. Per dare manforte a quel consigliere comunale di Palma di Montechiaro, alle suore di quel convento e ai palmesi tutti. Poiché, se ciò è avvenuto, è stato un atto proditorio. Che va cancellato. Per ripristinare l’ordine, l’armonia e la giustizia in quella comunità traumatizzata.

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Santoro non riuscirà comunque a raccogliere le firme e l'endorsement di Cuffaro può essere la pietra tombale sulla credibilità del personaggio, se la baratterà per qualche firma in più. Michele ha forse dimenticato il siparietto tv di Totò nella trasmissione con Falcone, ma la gente no. Ovviamente qualora per un miracolo Santoro riuscisse a candidarsi non potrebbe mai superare la soglia di sbarramento del 4%. Si tratta chiaramente di un disegno velleitario e perdente in partenza, ma c'è modo e modo di perdere. Accettando l'aiuto di Cuffaro, Santoro sta scegliendo il modo peggiore.

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