"Il fatto non sussiste" | Assolta Silvana Saguto - Live Sicilia

“Il fatto non sussiste” | Assolta Silvana Saguto

Silvana Saguto

Era imputata a Caltanissetta per un caso di abuso di ufficio nella gestione di un bene sequestrato

LA SENTENZA
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“Il fatto non sussiste”. Nella meno grave, ma altrettanto significativa, delle sue grane giudiziarie Silvana Saguto ottiene l’assoluzione con la formula piena. La Procura di Caltanissetta aveva chiesto la condanna a un anno e quattro mesi di carcere.

L’ex presidente delle Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo nel marzo 2012, secondo l’accusa, avrebbe imposto all’amministratore giudiziario dell’hotel Torre Artale di Trabia l’assunzione di un coadiutore, Mario Caniglia, “senza alcuna esperienza in materia economico aziendale”. L’amministratore Salvatore Benanti raccontò di essersi opposto alla richiesta di Saguto. È arrivò il rinvio a giudizio per abuso d’ufficio. La nomina di Caniglia è stata ritenuta illegittima poiché avrebbe dovuto essere l’amministratore giudiziario a chiedere al giudice la nomina di un collaboratore.

Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Ninni Reina, Antonio Sottosanti e Giuseppe Reina, ha contestato, carte alla mano, la ricostruzione dell’accusa. Innanzitutto non fu Saguto da sola a decidere la nomina del coadiutore, ma si trattò di una decisione collegiale. Il collegio delle Misure di prevenzione, infatti, aveva convocato i dipendenti e le rappresentanze sindacali, i quali sostenevano che ci fossero tutti i presupposti per proseguire l’attività e salvare i posti di lavoro. A quel punto si decise di affidare la valutazione sulla possibile continuità aziendale a Caniglia che, secondo la difesa, era tutt’altro che inesperto visto che per 35 anni era stato direttore di un’altra importante struttura alberghiera.

Quello deciso oggi dal Tribunale di Caltanissetta presieduto da Giovanni Maria D’Arrigo è uno dei tre processi che coinvolgono il giudice radiata dalla magistratura (si attende l’esito definito del procedimento disciplinare). Si è aggiunto al troncone principale sulla presunta mala gestio dei beni confiscati e a quello sulle carte false che avrebbe fatto per fare ottenere un risarcimento danni al figlio da una compagnia di assicurazione.

 


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Commenti

    Tranquillo, c’è la puoi fare! Hai scelto il partito giusto. Sconcertante.

    Alla fine sta facendo bene se la DC sposa una causa ed un problema che altre forze politiche negano lei cosa crede che le misure di prevenzione non colpiscono gente innocente si ricreda e un problema normativo è politico e non c’è volontà di affrontare questi problemi in Sicilia ognuno pensa al proprio portafoglio ognuno tira acqua al proprio mulino dove conviene poi le imprese falliscono per i costi della legalità se poi nelle imprese non c’erano soldi non importa tanto paga pantalone

    Ha fatto bene ad accettare. Viva la libertà ed il coraggio.

    Ho molto seguito le vicende giudiziarie di questo imprenditore e ho trovato sconcertante tutti i torti subiti. Ho ammirato molto la sua forza e il suo coraggio, ma questa sparata non si può proprio sentire.
    Coraggio, sicuramente i palermitani onesti ti voteranno.
    Che delusione!!!

    Scusi Niceta, ma se la Sicilia non è mafia, perchè ha scelto cuffaro condannato per associazione esterna alla mafia?

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