Il Festino e la Santuzza, abbiamo visto Palermo volare - VIDEO

Il Festino e la Santuzza, abbiamo visto Palermo volare – VIDEO

Cronaca di una serata che Palermo non dimenticherà. Il monito dell'arcivescovo sulla droga.
IL FESTINO NUMERO 399
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Abbiamo visto Palermo volare, nel corso di un Festino magnifico, tra i migliori che ricordiamo. L’abbiamo vista, Palermo, stringersi alla sua Santuzza, quasi al livello del suolo, sul Carro, come voleva Fratel Biagio Conte. Abbiamo visto Palermo librarsi in volo, nelle evoluzioni, ai Quattro Canti, di acrobati noncuranti della forza di gravità. Abbiamo visto tanta gente felice, per una volta, ricordarsi di essere una cosa sola, la stessa città. E forse la felicità era il perno di una scoperta. Più di duecentomila persone, secondo fonti comunali, hanno partecipato alla manifestazione.

Abbiamo visto Palermo volare nelle parole commosse e perenni di don Corrado, il suo arcivescovo. Pieno di paterna tenerezza, nel ricordare il giovane Giulio Zavatteri, vittima del crack. Fiammeggiante di sacrosanto sdegno nel sottolineare una cosa semplice quanto, troppo spesso, dimenticata. “Chi usa droga rimpingua la tasca dei mafiosi”. Chi soffre di una dipendenza sia aiutato e sostenuto. Ma nessuno più dica: sono fatti miei. Si tratterebbe di un’impostura che la voce di monsignor Lorefice ha svelato per sempre.

Abbiamo visto Palermo volare nelle movenze dei suoi artisti, nel talento dei suoi attori, con un Salvo Piparo stratosferico, nell’armonia dei suoi giovani musicisti, nella concordia affollata di un fiume ininterrotto che ha partecipato al cammino del Carro. Questo volo abbiamo raccontato in una interminabile diretta che non è stata mai faticosa, che non ha conosciuto pause. Perché è stato bello vedere Palermo alzarsi, oltre le sue macerie, e ricongiungersi alla speranza.

Abbiamo visto Palermo volare nella dolcezza di don Pino Puglisi e di Fratel Biagio Conte, proiettati con una immagine vivida. Sappiamo che sono con noi.

Abbiamo visto Palermo volare. Da lunedì atterreremo e torneremo a condividere il peso dei problemi, delle risposte che mancano, anche se alcune sono state date, e dell’inciviltà che ci affligge. Ma questo volo acrobatico di una città su se stessa, accanto alla sua Santuzza, sarà difficile da dimenticare. (rp)


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