Musumeci, "vichingo in verde" | Il M5s: "Dica da che parte sta" - Live Sicilia

Musumeci, “vichingo in verde” | Il M5s: “Dica da che parte sta”

Le critiche dei democratici e dei grillini. Aricò: "Un gesto di rispetto verso un alleato".

LE REAZIONI
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PALERMO – Il presidente della Regione siciliana oggi parteciperà al tradizionale raduno leghista a Pontida. Una scelta criticata dai suoi stessi alleati, Forza Italia, ma anche dalla sinistra. La critica dei Partigiani Dem passa da un fotomontaggio pubblicato sulla Pagina Facebook. “Musumeci ha annunciato che andrà a Pontida da Salvini. Il governatore della Sicilia si troverà in mezzo a chi insulta la Sicilia ed i siciliani, a chi disprezza i giovani del Sud, a chi chi genera razzismo verso ogni forma di diversità e a chi resta indifferente verso i bambini che annegano in mare. Presidente Musumeci lei rappresenta la Sicilia ma vedendola in mezzo ai “Vichinghi vestiti di verde” ci viene da dire solo una cosa: VERGOGNA!”.

“Il presidente della regione siciliana si dichiara orgoglioso di essere a Pontida, senza imbarazzi, anzi ‘legittimamente onorato di esserci’, senza rendersi conto che la frase ‘qui ci sono per piacere oltre che per dovere’ è una coltellata all’onorabilità della stragrande maggioranza dei siciliani onesti che non dimentica, né dimenticherà mai chi è e cosa ha detto Matteo Salvini sul Sud e i siciliani”. Lo afferma, in una nota, Carmelo Miceli, deputato del Pd. “Migliaia di siciliani avevano votato Musumeci – continua – pensando che fosse un uomo tutto d’un pezzo, capace di affrancare l’Isola da vecchie logiche di potere. Ebbene, questi elettori, oggi, con grande delusione, hanno scoperto che anche Musumeci non è immune alle logiche politiche del ‘ricollochiamoci con chi vince’, anche a costo di andare con chi ha storicamente e quotidianamente oltraggiato il Sud”. “Caro presidente Musumeci – conclude Miceli – se davvero crede che la sua ricollocazione politica non sia una svendita della dignità di milioni di siciliani, considerato che lei, da tempo e per sua stessa ammissione, non ha una maggioranza, faccia una cosa: si dimetta e si ricandidi con il simbolo della Lega”.

Anche il Movimento 5 stelle chiede spiegazioni: “Musumeci dica chiaramente ai suoi elettori da che parte vuole stare, invece di sostare nel limbo dell’ambiguità. Sta con Forza Italia? Con la Lega? O con due piedi in una scarpa, visto che l’accozzaglia travestita da coalizione di Governo, con cui ha vinto le elezioni in Sicilia, si è sfaldata da tempo e non esiste più? Invece di fingere, Musumeci prenda atto che governa sulle sabbie mobili”, dice la capogruppo del M5s all’Ars Valentina Zafarana. Rincara la dose il vicepresidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri. “Mentre in Sicilia governa con Forza Italia, Musumeci va al raduno della Lega. Solo il peggiore dei dorotei democristiani – afferma Cancelleri – potrebbe farlo: sono due cose incompatibili”. “Coerenza vorrebbe – aggiunge – che Forza Italia uscisse dal governo della Regione, ma ormai è fin troppo evidente che Micciché e soci preferiscono fare i raccattapalle di Musumeci”.

La replica per Nello Musumeci arriva dal capogruppo del suo movimento all’Ars, Diventerà Bellissima, Alessandro Aricò: “La coalizione che ha sostenuto Nello Musumeci nella sua corsa vincente alla presidenza della Regione ha potuto contare sin dal primo momento sul sostegno della Lega. La sua presenza a Pontida, pertanto, rappresenta anzitutto un gesto di rispetto nei confronti di un alleato. Inoltre, considerando che la Lega ha assunto un ruolo centrale nel governo dell’Italia, portare al tavolo nazionale la questione meridionale è una mossa politica lungimirante da parte di Musumeci, il quale è andato a Pontida non certo con il cappello in mano bensì per rivendicare i diritti dei siciliani, finora troppo spesso considerati solo come un serbatoio di voti”. “Noi siamo consapevoli  – conclude Aricò – che la nostra Regione dovrà essere strategica per gli equilibri dell’Europa nel Mediterraneo, mentre con le loro incomprensibili accuse il Pd e il M5S dimostrano di non stare certo dalla parte dei siciliani. Non è più tempo di campanilismo tra Nord e Sud: perché, come ha detto Musumeci, per tutelare i diritti dell’Italia contro i potentati d’Europa bisogna ora trovare la ragioni che ci uniscono invece di quelle che ci dividono”.


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