Dati Siae mostrano come seppure vi sia stata una leggera flessione determinata dalla crisi, gli ingressi nel solo 2011 sono stati 22,3 milioni (quasi quanto il calcio che nello stesso anno ha registrato 22,6 milioni di ingressi). Sempre da dati Siae si apprende come il settore abbia aumentato il proprio volume d'affari, registrando un +2,08%. Non solo gli italiani non hanno rinunciato agli spettacoli dal vivo, portando ben 187 milioni di euro nelle casse non certo piene di teatri stabili pubblici e privati; il settore nel suo complesso conta ad oggi duecentomila lavoratori, più della Fiat o dell'Alitalia, per capirci. Eppure non sembra che media e governanti dedichino attenzione a un settore così importante, per non parlare dei finanziamenti. L'Italia, che esporta in tutto il mondo artisti e spettacoli, finanzia la cultura nel suo complesso lo 0,1% di Pil, mentre la media europea si aggira all'1% di Pil. Impossibile non pensare a quale sarebbe il ritorno in termini economici e di prestigio per il nostro Paese se il settore fosse finanziato con più "lungimiranza".