Imprese Sicilia, report: 25 per cento guidate da donne - Live Sicilia

Imprese in Sicilia, il report: il 25 per cento guidate da donne

I dati presentati da Assoesercenti

CATANIA – Sono circa un quarto delle imprese siciliane le imprese guidate da donne. Le imprese registrate nell’isola a guida femminile sono 116.637, il 24,35 per cento del totale: sono i dati del Primo Report sull’imprenditoria femminile di Assoesercenti Sicilia e di cui si è discusso a Catania nel corso di un incontro dal titolo “Strumenti per fare impresa al femminile”.

Il report

Sul totale delle imprese femminili in Sicilia, quelle nel commercio rappresentano il 27 per cento, in agricoltura il 21,65 per cento e nel turismo il 7,77 per cento. In termini di incidenza territoriale, sul totale delle imprese al femminile registrate nell’Isola, al vertice della classifica si trova Catania (21,75 per cento), seguita da Palermo (20,89 per cento), Messina (12,72 per cento) e Trapani (10,57 per cento).

Sul totale generale delle imprese siciliane registrate a dicembre 2022, pari a 479.058 unità, le donne imprenditrici del settore commercio rappresentano il 6,57 per cento, agricoltura il 5,27 per cento e turismo l’1,89 per cento.

Tra i settori dell’imprenditoria femminile, sul totale delle imprese registrate in Sicilia per il commercio, le imprenditrici rappresentano il 24,32 per cento, per il settore agricoltura il 31,26 per cento e per il settore turismo il 28,54 per cento.

“Superare le disparità”

“I dati – afferma il presidente Assoesercenti Sicilia Salvo Politino – sono solo gli ultimi a dirci che c’è ancora un ritardo importante sulla partecipazione delle donne alla vita di impresa, con implicazioni molto forti in termini economici. Superare le disparità di genere in maniera strutturale – aggiunge Politino – è di vitale importanza: abbiamo individuato tre direzioni di intervento: accesso al credito e formazione finanziaria, per i quali è necessario che la Regione Siciliana istituisca un apposito fondo destinato al credito delle pmi femminili; un piano regionale di formazione sul digitale, promozione incentivata tra le imprese femminili e condivisione di strumenti di welfare e di conciliazione tra la vita familiare e quella lavorativa”.


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