PALERMO – โPrendiamo atto della lettera del presidente della Regione sicilianaโ, si legge nella nota di Palazzo Chigi. Un passaggio per nulla marginale, secondario. โPrendiamo atto di quella letteraโ di Crocetta, scrive la Presidenza del consiglio dei ministri, una lettera con la quale il governatore si era impegnato a modificare la legge sugli appalti ed evitare cosรฌ l’impugnativa.
Ma Palazzo Chigi non si รจ fidato di Crocetta. Ed รจ andato avanti. Bocciando la legge, in maniera sotto certi aspetti anomala. โIl Consiglio dei ministri, pur prendendo atto della lettera del presidente della Regione Siciliana con la quale si impegna a portare alcune modifiche alla legge, – si legge infatti – ha deciso di impugnarla in quanto, sul piano strettamente tecnico, la disposizione รจ in contrasto con lโarticolo 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione che riserva esclusivamente alla competenza legislativa dello Stato la materia della tutela della concorrenza. Contemporaneamente โ prosegue la nota – si รจ deciso di aprire un tavolo di confronto istituzionale con la Regione Siciliana per procedere allโindividuazione di possibili soluzioni concordate in merito alla questioneโ.
Ed ecco l’anomalia. Intanto, il governo ha impugnato la legge. Di fatto bloccandola. Dall’altro, ha aperto a un โtavoloโ di concertazione che suona piรน come una beffa che come una reale apertura. Se c’era qualcosa da concordare, insomma, questo poteva essere fatto prima dell’impugnativa. Ma non รจ accaduto. E cosรฌ, nelle poche righe di un comunicato stampa, ecco emergere il nuovo braccio di ferro, tutto politico, tra Roma e la Sicilia. Il governo Renzi, con quella decisione ha, sostanzialmente, detto a Crocetta e al parlamento siciliano: โSiete nel torto, se volete risolvere qualcosa, dovete venire a chiederlo qui a Palazzo Chigiโ. Con un chiaro rovesciamento dei rapporti di forza. Condito da una ulteriore beffa. Esponenti del governo Crocetta, infatti, anche ieri avevano ricevuto rassicurazioni: quella norma non sarebbe stata impugnata. Secondo qualche assessore regionale era ormai chiaro che il governo nazionale avrebbe โcongelatoโ tutto in attesa di discutere con l’esecutivo siciliano. E invece, Palazzo Chigi ha tirato dritto. E contemporaneamente ha tirato le orecchie al governo regionale. Come era avvenuto giร attraverso le altre minacce di commissariamento: da quello della Sanitร a quello della Formazione, passando per la depurazione (diventato un fatto concreto) alla riforma dell’acqua. Renzi non si fida piรน di Crocetta e delle sue promesse. Persino di quelle messe per iscritto.
se una norma viene ritenuta incostituzionale, il governo ha l’obbligo a prescindere di impugnarla e cosรฌ bloccare gli effetti prodotti ma soprattutto a prodursi e non รจ una lettera che puรฒ incidere su un iter costituzionale. del resto con la cancellazione delle competenze del commissario dello stato รจ venuta meno la funzione preventiva, e nei 60 giorni di tempo che il governo nazionale ha dalla promulgazione di una legge per una eventuale impugnativa, di danni se ne possono fare tanti. quello che fa specie nella vicenda รจ semmai l’auspicato tavolo tecnico: ma in tutti questi mesi di elaborazione della legge che capacitร di interlocuzione ha mostrato il governo regionale con quello nazionale? ma poi la questione era stata posta in aula circa l’incostituzionalitร della norma, e l’assemblea ha risolto il problema con un voto che non mi pare sia regolamentato da alcuna parte, per cui ora se la legge ha prodotto effetti gli eventuali danni se li dividono governo e deputati. Qui occorre un corso accelerato sulla costituzione e sugli iter che la riguardano e che coinvolga governo, assemblea e non solo.
Renzi non si fida di Crocetta e del suo governo, che importa la fiducia, l’importante รจ restare in sella alla poltrona sino a fine legislatura a discapito della dignitร c’รจ il portafoglio che si riempie ogni mese.
AIME’ CHE SIAMO CADUTI IN BASSO……
Sono d’accordo su tutto, ma lui, il croce, quando capirร e ammetterร davanti a tutti che di fatto รจ commissariato?
forse anche enzo1 dovrebbe fare un corso accelerato sulla costituzione e sugli iter che la riguardano perchรฉ l’impugnativa non blocca nessun effetto prodotto e da produrre di una legge. Essa rimane in vigore e i suoi effetti sono comunque fatti salvi fino a quando la corte costituzionale non l’avrร , eventualmente, dichiarata incostituzionale.
TRADIMENTO DELLO STATUTO. โ Ripristinare con urgenza lโALTA CORTE. La Sicilia, senza lโAlta Corte รจ la meno autonoma, anche delle Regioni a statuto ordinario. LโAlta Corte ha operato per ben dieci anni. Non รจ stata mai abolita, perchรฉ per abolirla ci vuole una legge di revisione costituzionale, ma SEPOLTA VIVA, con una sentenza dellโanno 1957. Cosa assurda!…- LโAssemblea Regionale, il Presidente della Regione, approfittando di questa impugnativa della legge sulle Cittร Metropolitane e Liberi consorzi, dovrebbero battersi per ripristinare lโALTA CORTE, che sulla carta esiste ancora, perchรฉ mai cancellata. .